Il nuovo "L'Eco di Aversa" è una riedizione del foglio cittadino fondato da Gaetano Parente nel 1861. Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti, del 1886, raffigurante il sindaco Gaetano Parente nell'atto di indicare a Vittorio Emanuele la Via Roma.
Nel corso del tempo, dalla fondazione fino al XVI secolo, ad Aversa sorsero moltissimi conventi, al punto che, verso la fine del 500’, gran parte della città vecchia era costituita da una serie ininterrotta di conventi, che iniziava da quello di S. Lorenzo e arrivava fino a quello di S. Francesco, occupando tutta la parte intermedia.
Con le leggi di soppressione dei conventi del 1809, essi furono utilizzati in gran parte per i pubblici edifici, e solo pochissimi hanno conservato la loro antica funzione.
Sorse intorno al 1230, ad opera delle nobildonne della famiglia Rebursa, che usarono alcune loro case, per luogo pio di ritiro di donne, seguaci della Regola delle Clarisse.
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Il 1 aprile 1621, la nobildonna Laura Capace, baronessa di Marinaro, donò un terreno – a’ Torrebianca – agli Agostiniani Scalzi, perché affascinata dalle prediche di un frate dell’Ordine.
Il 5 ottobre, fu iniziata la costruzione della Chiesa, mentre in via Presidio si creava un primo convento di Agostiniani, in una casa d’affitto.
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Costruito – fin dal 1269 – da Carlo I d’Angiò, fu istituito quivi un lazzaretto per i lebbrosi; nel 1420, l’Ospedale fu abolito e vi fu istituito un convento per i frati Minori. Provvide, ai lavori di restauro, il frate Angelo Orabona di Aversa, che fu poi arcivescovo di Trani; altri lavori furono realizzati nel 1707, 1710 e nel 1777. Dal 1813, vi fu istituito l’Ospedale Psichiatrico. E’ fama che vi abbia dimorato San Bernardino; nell’edificio si conserva un Chiostro con affreschi realizzato da frate Angelo Orabona: al centro vi è il pozzo con lo stemma di quest’ultimo, e, in un lato, quello detto di San Bernardino. Nella Chiesa, si conserva un altare bellissimo e due sarcofagi di marmo, uno dei quali (quello di Paolo Lamberti) è, insieme all’altare, opera del grande scultore Giovanni Merliani di Nola; in una delle cappelle, c’è uno stupendo crocifisso di legno e, in un’altra parte dell’Ospedale, un trittico di scuola grottesca.
Fondato verso il 1345; dopo la repressione del 1807, vi fu istituita una loggia massonica, e nel 1812 un’officina militare; nel 1821, fu annesso all’Ospedale Psichiatrico per il ricover delle donne folli; vi passarono poi gli uomini, e rimase come sede succursale della Maddalena, fino al 1910.
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Fu costruito, probabilmente, intorno al 1297, e adibito a convento dei Padri Agostiniani; nel 1557, vi furono operati lavori di restauro; intorno al 1650, vi era praticato un fervido culto per una reliquia di S. Biagio.
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Non si conosce l’origine della chiesa, che è certamente anteriore al convento. Il 14 marzo 1708, D. Annibale Fedele lasciò per testamento, alle zitelle civili e cittadine, un Conservatorio (convento) da costruire in una sua casa con l’impegno che non divenisse mai clausura. Il 12 gennaio 1719, poiché la casa lasciata in eredità era cadente, i parenti del donatore offrirono altri locali più opportuni, in cambio di messe di suffragio. Nel 1728, la Chiesa fu costruita sulle antiche mura della città, e il 17 maggio 1739 il convento di Suore Domenicane fu inaugurato.
Dopo la soppressione fu utilizzato per vari usi, e in seguito ripristinato; oggi l’edificio ospita l’Istituto per Geometri.
Accennato all’Istituto A.G.P. (vedi oltre), restano da ricordare le pregevoli opere d’arte, di cui la chiesa è ricca.
Innanzitutto lo splendido portale di marmo, fatto eseguire nel 1518 dalla famiglia Mormile, i cui stemmi vi sono effigiati insieme a varie figure allegoriche (la Guerra, la Vittoria, il Riposo, la Menzogna, la Malattia, la Morte e la Fama).
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Fu fondata nel 1230, al tempo dell’altro convento di S. Francesco, e fu, in origine, dedicata a S. Antonio Abate; dopo la beatificazione di S. Antonio da Padova, fu a lui dedicata; il convento apparteneva ai Padri Conventuali; l’8 settembre del 1694, fu danneggiata gravemente da un terremoto, e fu restaurata a cura di Padre Antonio Dell’Aversana.
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Era di origine molto antica: fu costruita dai Normanni, accanto alle prime mura della città. Più volte danneggiata e ricostruita, scomparve poi definitivamente, e ne resta solo l’arco del portale, nel vicolo S. Audeno. Vi furono battezzati i due più grandi aversani: Cimarosa e Iommelli. Attualmente ospita l’Asilo S. Rita.
Periodico
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