E che chi afferma il contrario
sarebbe contro il sud, ingiusto, approfittatore, addirittura filo sabaudo. Io
credo che commettere l'errore grossolano di non mettere a fuoco esattamente lo
stato di degrado dell'area tra Aversa, Caserta e Napoli sia un clamoroso
autogol. Le affermazioni di cui sopra rivelano, difatti, accettazione,
aquiescenza, rassegnazione, rabbia (quest'ultima a causa della consapevolezza che
accettazione, acquiescenza e rassegnazione sono comunque una resa, una
sconfitta). Qualcuno che "emigra" anche solo per qualche giorno da Tarquinia in
su e poi torna a casa riesce, dinanzi all'evidenza, ad ammettere che forse in
quei luoghi tutto funziona meglio, quanto meno tutto e' piu' "bello", in primis
i centri storici. Io credo che non bisogna mai perdere l'esatta percezione
della realta' locale e di fuori perche' soltanto cosi' accettazione, acquiescenza,
rassegnazione non "vincono" e puo' restare una qualche Speranza di cambiamento.
Certo, l'Italia e' un Paese comunque e dovunque sotto il livello della
normalita', ma e' altrettanto certo che esiste una Italia migliore ed una
Italia peggiore. E' nel potere degli Italiani migliorare, cambiare l'Italia. E'
nel potere delle popolazioni in area Caserta, Napoli, Aversa migliorare,
cambiare tale zona geografica. Ricordiamoci che quando il nostro stato
interiore e' capace solo di lamentarsi e puntare il dito contro gli altri in
segno di accusa riguardo al proprio "stato" allora vuol dire che ammettiamo,
per facta, la resa, la sconfitta per incapacita' di alzare la testa. Di
influire sull'esistente. Tutto quanto esposto non ha carattere "accusatorio" o filo
sabaudo ma d'amore verso una realta' che non merita il degrado in cui si trova.
Chi non lo capisce e' solo un provinciale di "testa". Grave "malattia" che non
consente di crescere, di migliorare, di "vincere".