Il Gruppo di Studio per la
preparazione al concorso di notaio è giunto alla ottava puntata. Nell'ultima il
notaio Fanzi ha svolto un'interessantissima chiacchierata sul contratto
preliminare (avente ad oggetto una prestazione di fare secondo la dottrina
tradizionale, ad esempio Capozzi e Montesano; una prestazione di dare, invece,
secondo la dottrina più recente, ad esempio, Gazzoni). All'ottava puntata mi
sono chiesto se un avvocato fa bene a frequentare le giornate di riflessione a
cura del notaio Gennaro Fiordiliso. >>>continua a
leggere>>>>>>
Nel Gruppo, c'è da premettere,
si parla di atti inter vivos, mortis causa e societario (le materie del
concorso per notaio). La risposta che mi son dato è si. Perché si tratta di
approfondire materie che prima o poi giungono al vaglio di un avvocato. Inter
vivos, per esempio: chi non si è mai occupato di una vendita o di un comodato o
di regime patrimoniale tra coniugi? Mortis causa, ancora ad esempio: chi non si
è mai occupato di eredità e legati, di testamenti, di accettazione
dell'eredità? Ed allora quale miglior "ripasso" di fondamentali ambiti di
lavoro è il seguire le chiacchierate di un notaio o di notai con specifiche
competenze? Certo, ci vuole la voglia di aggiornarsi, di ripercorrere, di
rileggere, codice incluso, di mettersi in discussione, ma queste posizioni sono
di chi non si sente mai arrivato perchèn sa che il confine del sapere è
spostabile all'infinito. Il professionista che non sente questa esigenza è, per
me, su di una strada sbagliata, forse denota di non avere nemmeno passione
sufficiente per essere migliore, per saperne di più. Tanto premesso, mi
permetto di ricordare a tutti gli operatori del diritto civile che il Gruppo di
Studio prosegue, Ed è aperto al pubblico. Costa solo venti euro al mese e
l'incasso andrà devoluto in beneficienza.