"Sufragette", il 23 agosto sera,
Arena Lucciola di Santa Marinella. Alla fine della proiezione ho esclamato: "Che
bel film!". Da tempo non ne vedevo così: lucido, oggettivo, ben fatto, non
lento, colori grigi azzeccati (il film si svolge in Inghilterra, a Londra),
ottime interpretazioni, perfettamente illustrativo circa il cammino delle Donne
per l'emancipazione ed, in particolare, il conseguimento del diritto di voto.
Alla fine della proiezione ti poni una prepotente domanda: come è possibile
che, ancora una volta, la storia ci offre una differenza, condivisa sulla Terra
intera (e non unilaterale come, ad esempio, fra tedeschi-ebrei) tra Persone in
tema di diritti fondamentali? >>continua>>>
Donna-Uomo, a vantaggio totale del
secondo genere. Dopo nero-bianco, a vantaggio totale del secondo gruppo. Come è
possibile un fenomeno simile in aree dominate dalla religione? Religioni che
credono in Dio e che dovrebbero propagandare l'uguaglianza dei figli, tutti, di
Dio? E come è possibile in aree di
nascita e diffusione dell'illuminismo e dei relativi principi liberté, egalitè,
fraternità? E che lunghi cammini, pieni di violenze, soprusi e pure morti, ci
sono voluti per raggiungere la parità, un principio che avrebbe dovuto essere in re ipsa, un principio naturale e, quindi,
"trovato" e non dato da nessuno. E, viene da chiedersi, come è possibile che la
Santa Romana Chiesa non abbia trovato in se tali principi elementari,
fondamentali? Con ciò dimostrando, col senno di poi, scarsa credibilità. Forse
gli antichi Ministri della Santa Romana Chiesa non avevano letto bene il
Vangelo? Questione d'interpretazione, dirà qualcuno. Già, ma se si deve dare un'interpretazione
evolutiva del Vangelo, al pari della giurisprudenza non anglosassone, allora
siamo in una Religione con le sabbie mobili. Incapace di garantire principi
giusti, per sempre. Un film che vi consiglio vivamente di vedere o affittare.