

Ma perché, la scuola non ti calzava? Lo zio Federico Santulli mi
suggerì di conseguire la licenza per chiedere un cachet più consistente. Un
aneddoto? Ero impegnato
nel night "La lampara" ad Ischia,
frequentata da personaggi mitici della cinematografia e dell'aristocrazia, fu
così che il liceo fu invaso dalle telecamere di Campanile sera con il
professore Federico Santulli impegnato, a Milano, come esperto, con
l'aggiornatissimo Gigino De Gennaro, sull'attualità. La scuola era, in quel
momento, per me un... impaccio, ed io per la scuola! Chi l'avrebbe pensato che,
dopo esserne faticosamente uscito, ci sarei ritornato come docente! Comunque,
alla fine hai completato il liceo? Si e, poi, laurea in giurisprudenza;
diploma al Conservatorio; abilitazione all'insegnamento; diplomi per corsi di
orchestrazione di banda e di arrangiatore; iscrizione alla SIAE E la tua
storia in ambito musicale? Dal '61 al '66 complesso "Vito Russo e i
4 con", esaltanti momenti di popolarità: musica controcorrente alla musica
beat in auge. Avevamo elaborato un sound che disorientava il pubblico, ma poi
lo esaltava; ci ritrovammo al Festival di Napoli del '66. I componenti del
gruppo erano: Ino Galluccio (batterista), Nicola Mormone
(chitarrista), James Senese (Sassofonista) e Mario Musella
(bassista-cantante); insieme trascorremmo momenti indimenticabili, in
particolare a Capri, al night "Gatto bianco". Le mie canzonette,
richiestissime, ci abbreviavano la notte... che si era allungata alle ore cinque
del mattino...Ci coricavamo, dopo aver atteso l'alba in piazzetta. Si invaghì di
noi.... un regista di una famosa emittente americana: dopo sette giorni di
faticose trattative il regista non accettò eventuali sostituzioni!... Il
contratto prevedeva arrivo, subito, in America con dischi in classifica. Fu un
sogno... Poi riprese la ricerca di un talent scout, ma questa è un'altra storia
e... la signora Fortuna era passata! Iniziai un periodo di lavoro nelle "balere"
dell'Alta Italia. Frequentazioni emozionanti: Pelé, Haller, Rivera, Pierino
Prati, Mita Medici, Pippo Baudo. Comunque stavo sempre in autostrada con il mio
eclettico Ford Transit. Qualche canzone per Toto Cutugno molto diffusa
all'estero. Ma i chilometri logorano, le discoteche incalzavano. Ed
allora? Allora mi rifugiai in una comoda e divertente attività: la
scuola supportata da un'altra ancora più divertente, il piano-bar. E il
tuo contributo ad Aversa? Consigliere alla Pro-loco dal 1980; promotore
di iniziative che coinvolgono le scuole cittadine; socio fondatore associazione
jazz "L. Tristano", socio associazione Parente; attività
divulgativa del territorio aversano con "Conosci Aversa"; visite guidate
,dal 1986, nella scuola Parente; fondatore e Direttore Artistico
dell'Associazione Musicale "Bianca d'Aponte"; fondatore della "PrimaVera
band", gruppo di 25 alunni della S.M.S. "G. Parente", ospitato nel
Villino Parente, l'anno scorso, per un riuscitissimo concerto.. Cosa ti è
più caro della città di Aversa? Sono legato ed affascinato dalla sua
struttura concentrica, dal rigore geometrico del "Lemitone" spagnolo,
dal quartiere dei Sabini (Savignano), dall'enorme potenziale che
ha come Aversa e degli eventi che potrebbero proiettarla in una dimensione di
notevole rilevanza turistica e culturale come hanno evidenziato coraggiosamente
l'associazione Parente, L'Eco di Aversa, Antonio Santi. La tua famiglia? Madre,
Elena Pirozzi, concertista di pianoforte pronipote del Maestro Parmeggiano,
autore di musiche sacre e della famosissima marcia funebre per la Madonna
dell'Addolorata e nipote dell'eclettico Professore Mimì Pirozzi, autore di
celebri canzoni e Sindaco di Aversa promotore e conduttore della fortunata e
vincente partecipazione di Aversa a Campanile sera nel '60. Suonavano
tutti, maschi e femmine: violino, violoncello, flauto di traverso, pianoforte.