Da alcuni anni, a seguito degli
studi dell'ingegnere e architetto
Romualdo Guida, le certezze legate al 1030 si sono incrinate e si è
fatta strada l'ipotesi che la fondazione della città andasse retrodatata all'anno
1022 che, secondo la ricostruzione che discende da tali nuovi studi, sarebbe la
data effettiva in cui le soldatesche guidate dai fratelli Drengot si sarebbero
stabilite nella zona "in octabo"
dando origine al centro abitato di Aversa. La nuova ricostruzione ha
trovato sponda sia nell'Amministrazione Comunale che in varie realtà
associative cittadine, avviando un ambizioso progetto di celebrazioni per il
millennio della fondazione della città che, in base a tale ricostruzione,
cadrebbe nel 2022, praticamente fra pochissimo. Il sorgere della nuova ipotesi
ha però sollevato un vespaio di critiche e dato l'avvio ad una polemica
serratissima tra storici, cultori, giornalisti e cittadini comuni, ognuno con
una posizione differente, tutti sostenuti da solide ma contraddittorie
argomentazioni e tutti desiderosi di dare un contributo allo studio ed al
racconto della storia cittadina. In realtà la data del 1022 era già emersa in
passato, riportata da numerosi autori, poichè effettivamente è sicuro che i
gruppi normanni da cui poi origineranno Aversa, Melfi e le altre enclavi
meridionali, erano già presenti nei territori di Capua dall'anno 1017. Taluni
studi sostengono finanche che l'antica Averze esistesse come fortezza bizantina
già dall'VIII secolo e solo successivamente sarebbe stata occupata dai normanni
di Rainulfo. Crediamo che tutte queste ricerche, interessantissime e portatrici
di elementi fondamentali per la storia della nostra comunità, partano però da
un presupposto errato, poichè le città non hanno date di nascita certificate,
nella storia reale non esiste il Romolo di turno che traccia i confini con
l'aratro in un'ora precisa di un giorno determinato. Gli agglomerati urbani
crescono e si stratificano nel tempo raggruppando gli uomini con vicende diverse
a seconda del momento storico. Ma essendo noi eredi dell'opera storiografica di
Gaetano Parente non possiamo rimanere indifferenti alla questione e vogliamo
lanciare una proposta che è anche un auspicio di chiarezza. Proponiamo a
Romualdo Guida, a Pasquale Fiorillo, al professor Napolillo, a Stefano Borsi,
ad Antonio Marino, a quanti altri, studiosi, appassionati, semplici cittadini,
vogliano confrontarsi sul tema della fondazione di Aversa di incontrarsi in un
dibattito pubblico nel quale sviluppare compiutamente il tema. Li invitiamo in
campo neutro, a Palazzo Parente, con la presenza anche di storici di chiara
fama, per un convegno da tenersi dopo l'estate e che possa provare
a dare finalmente una definitiva risposta di sintesi alle molte domande che
aleggiano sull'origine della città.