
"Dalla rete dei media al fare rete delle persone per comunicare messaggi di speranza", recitava il sottotitolo dato alla Tavola rotonda. "La Diocesi - ha detto il Vescovo Spinillo - deve comunicare, deve farlo anche e soprattutto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, che permettono di arrivare ad un pubblico più ampio. Dico questo prendendo spunto dalla frase che Gesù disse in riferimento all'annuncio evangelico: 'gridatelo dai tetti'. La Chiesa, quando comunica con le persone, deve, innanzitutto, coinvolgere l'umanità, rivelare se stessa, come ha fatto Gesù; solo se essa si rivela senza imposizioni, senza forzature, le persone saranno spronate a loro volta a rivelarsi, ad aprirsi, a comunicare". "Sono qui da meno di due anni - ha aggiunto - e questa iniziativa è nata per accompagnare, con l'impegno mio e di tutta la Diocesi, gli sforzi dei nostri confratelli che combattono coraggiosamente la più nobile delle battaglie: quella per la vita che è il bene più prezioso donatoci dal Signore. Certo, in questa nostra terra dei fuochi è difficile non solo vivere, ma anche rapportarsi con gli altri: ciò produce preoccupanti falle in tutti i settori ed anche in quello dei media, dove forse tutti noi dovremmo essere più attenti all'ascolto, mettendo da parte scetticismo e timore di insidie nascoste".
Chiaro il riferimento, del Pastore, all'impegno della Chiesa in queste terre a rompere il silenzio nel quale ha vissuto per troppo tempo la società, soggiogata dalla logica della violenza, della prepotenza, della corruzione, del sopruso, della paura, mentre il territorio Tutto ciò nella compiacente indifferenza dei poteri responsabili, mentre fiumi di danaro destinati alla riqualificazione ambientale ricevevano indebiti impieghi.
"La mia convinzione - ha precisare il Vescovo - "/_ è _/ che, senza fiducia nella comunicazione, non c'è possibilità di progresso: pertanto auspico un'attenzione reciproca ed una partecipazione responsabile all'interesse di tutti".
Don Carlo Villano, responsabile dell'Ufficio diocesano Comunicazione Sociale, ha chiuso, infine, la tavola rotonda: "Chi ha deciso di restare qui /_ - nella Terra dei Fuochi - _/ ha fatto la scelta migliore: la speranza si preserva e si alimenta solo attraverso l'impegno quotidiano".