Lʾacclamato regista iraniano Abbas Kiarostami, nel 1994 girò Sotto gli ulivi, un lavoro artistico premiato come miglior film al Festival di Valladolid, al Chicago International Film Festival e candidato come miglior film straniero agli Indipendent Spirit Awards nel 1996.
La storia narra di un regista iraniano che vuole girare un film con attori non professionisti; un'opera volutamente metafilmica e ben contornata dall'innamoramento del tuttofare della troupe (che si ritrova a sostituire un attore) per la giovane attrice scelta per il fim. >>> continua >>>>Il regista curioso cerca di favorire quell'intesa con la scusa del film e ne studia le reazioni osservando i loro atteggiamenti. Il film termina con un piano sequenza suggestivo, dei due giovani che si allontanano camminando a debita distanza l'uno dall'altro. L'immagine si allontana sempre più e il discreto occhio della telecamera lascia intravedere che finalmente le due figure, dopo tanta resistenza, si avvicinano.
Tutta la sequenza è accompagnata da un poco conosciuto concerto per oboe del compositore aversano Domenico Cimarosa, che sembra descrivere la titubanza dei giovani. Quando poi il corteggiatore torna indietro inspiegabilmente di corsa, il ritmo dell'opera di Cimarosa si incalza e i titoli di coda interrompono la sua corsa, lasciando soli i due protagonisti con il loro destino. Il talentuoso regista iraniano cattura così lo spettatore, trasportandolo da un'immagine fotografica realistica a un quadro pittorico-paesaggistico. Intensa storia che vede attori, protagonisti, alberi, paesaggio e musica diventare un tutt'uno. Fino a creare un flusso di sensazioni poetiche che avvolgono i ricordi di chi ha partecipato a un potente racconto per immagini accompagnato dalle musiche di un immortale musicista campano: Cimarosa.