Eccoci al secondo appuntamento in cui continuiamo a scrivere di alberi in città. Anche stavolta voglio ricordare che le città non sono luoghi naturali e che ogni albero, nel medio periodo, diventa pericoloso. Per tutti "l'albero" è bello....ma è una sorta di bello e dannato, insomma affascinante....ma da non fidarsi completamente. Io poi che sono molto curioso, quando sono in giro, guardo, dalla strada, i molti giardini che incontro e, per uno come me che si appassiona al verde, il vedere che almeno nelle aree private si riscontra tanta cura. ... potrebbe addirittura spezzare il cuore, ma la gestione del verde pubblico mi rimette immediatamente le coronarie a posto. >>>>
Ma torniamo ai giardini, sia privati che condominiali. Praticamente in tutti, quella che si nota è la tentazione alla Foresta. Cos'è la tentazione alla Foresta? E' quella frenesia che prende d'improvviso e che fa piantare addirittura 25 pini domestici in un'area di 500 mq (considerate che in uno spazio del genere ne basterebbero al massimo due) o che in un condominio tra quattro o cinque palazzoni, in mezzo a 150 balconi e 80 posti auto, fa venire voglia di piantumare sette cedri del Libano, sei Palme da dattero, due o tre magnolie, senza dimenticare l'immancabile pino domestico... ma neanche al parco Nazionale di Jellowstone si vede una cosa del genere... .
Ebbene volevo a proposito fare presente che una condizione simile è sempre negativa, sia per i luoghi, che per le persone che per le stesse piante. Infatti, una densità eccessiva rende difficile la fruibilità dei luoghi: le radici creano scompensi nel suolo, sia asfaltato che non, poi non permettono di curare la vegetazione bassa, in quanto colonizzano tutto lo spazio disponibile. Inoltre se si tratta di conifere vi sono periodi dell'anno in cui vengono emesse forti quantità di resina che rendono impraticabili panchine o giochi per bambini, per non parlare della auto posteggiate.
Gli effetti si possono manifestare in danno anche delle persone: il fondo di calpestio sconnesso può facilmente creare perdita di equilibrio con conseguenti cadute, oppure in una pineta, se non si curano le potature, la caduta delle pigne (strobi) potrebbe centrare qualcuno o qualcosa, come il tetto di un auto. Da non trascurare poi che, durante il periodo dell'emissione del polline, una concentrazione eccessiva di alberi può mettere alla prova anche il più tenace dei naturisti.
Infine gli effetti negativi si manifestano anche per le stesse piante: in uno spazio ridotto, lo sviluppo resta compromesso e gli alberi contorcono tronchi e rami nella ricerca della luce, mentre le radici, sotto i nostri piedi, combattono una battaglia silenziosa alla ricerca di acqua e cibo. Risultato? Piante sfilate e brutte, con forte presenza di rami secchi (necromassa) che deprimono l'estetica degli stessi alberi e a volte anche l'umore di chi le guarda.
A questo punto arriva immancabile il mio consiglio: Un giardino, è vivo e quindi quando si decide di realizzarlo pensate che anno dopo anno cambia, cresce, si forma; mese dopo mese si colora, si addormenta e poi si sveglia improvvisamente con una gran fame e tanta sete..e magari chiede il vostro aiuto. Quindi immaginatelo come un bambino che deve crescere e non come un arredo inanimato, quindi curate gli spazi tenendo conto di quanto le piante crescono e si sviluppano.
Se avete quindi uno spazio di 100 metri quadrati, scegliete un solo albero di alto fusto, il più bello di tutti....e non mettetelo in un angolo. Poi giocate con arbusti, cespugli e fioriture che vi faranno tanta compagnia e saranno sicuramente meglio gestibili. Il vostro albero crescerà forte e starà anche comodo e, se saprete osservarlo, vedrete che sarà lui a comandare tutte le piante del giardino. Resta solo un fatto, secondo me inevitabile, dopo diversi anni, quando pensate che lo sviluppo dell'albero sia eccessivo o non regolare o tale da potervi creare danno o essere fonte di pericolo dovete decidere di sostituirlo..mettendo da parte i sentimenti.
Nel prossimo articolo parleremo degli alberi da giardino meno stabili e, di contro, parleremo anche di quelli che hanno apparato radicale molto, molto invasivo.
* Dottore agronomo