l'articolo del Prof. Mariano D'Antonio pubblicato domenica 22 febbraio sul Corriere del Mezzogiorno pone una serie di domande emblematiche dello stato di degrado 'politico', e non solo, in cui ci dibattiamo da tempo in Campania. >>>
"..le disfunzioni del sistema sanitario campano non finiscono mai di stupirmi...ho cercato di capire perché si verifica questo triste fenomeno dei pagamenti ritardati da parte delle ASL...di chi sia la colpa non lo so e saperlo m'interessa fino ad un certo punto essendo di altri la responsabilità politica e gestionale del sistema sanitario regionale... purtroppo il buon senso e la cura dell'interesse pubblico sono beni rari in tanti settori delle amministrazioni locali. Appaiono particolarmente rari nel caso della sanità campana..."
Questi stralci delle affermazioni dell'Assessore Regionale al Bilancio della Campania pongono domande inquietanti e disarmanti. La pongono a tutta la platea regionale che continua a subire i guasti ed i danni di comportamenti scellerati. Né può l'Assessore al Bilancio cavarsela affermando 'di chi sia la colpa non so e saperlo m'interessa fino ad un certo punto'. E no, nessuno dei conoscitori, anche se non responsabili, degli sfasci e del degrado della Regione può tirarsene fuori affermando che quello è d'altrui competenza, è proprietà privata di altro Assessore. Nessuno di loro s'avvede, a cominciare dal direttore d'orchestra, quanti danni di sostanza e di immagine hanno consumato e continuano a regalare alla collettività.
Troppo poche sono a tutt'oggi le voci di coloro che mettono in risalto i disastri economici ed ambientali che lorsignori hanno inflitto a noi tutti. Chi scrive oltre ad essere un utente dei 'servizi' offerti dalle strutture regionali è medico ospedaliero da oltre 32 anni. E solo chi ci sta dentro può esprimere appieno le indicibili condizioni di sfascio anche per chi è costretto quotidianamente a rinunziare alle cose elementari per tirare avanti la carretta, nonostante il menefreghismo dei detentori del potere nelle ASL e negli Ospedali.
Ma quando l'Assessore al Bilancio conclude le sue argomentazioni dicendo che ' purtroppo il buon senso e la cura dell'interesse pubblico sono beni rari in tanti settori delle amministrazioni locali e appaiono particolarmente rari nel caso della sanità campana', egli ci tortura con un vespaio di domande, intrise di danni e di beffe.
Se così stanno le cose, perché non si fanno da parte? Perché non consentono a noi tutti di liberarci dei tanti incapaci affamati di potere, di cominciare a leccarci le ferite, di spostare le macerie e cominciare a costruire dalle fondamenta la nuova Campania?