E' un libro che attraversa la gioventù, gli anni andati, la resistenza di pezzi della società ad una camorra che si fa via via più audace e feroce.
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E' un libro nel quale ognuno è protagonista, oltre l'immaginazione, che si attraversa tutto d'un fiato come se si stesse raccontando la propria storia, il proprio vissuto, il crescere nella terra di nessuno.
E' un libro dedicato a don Peppe e a tutti quei ragazzi di scuola di pace, del volontariato, che non hanno mai voluto chinare la testa di fronte ad alcun sopruso e alcuna violenza.
Ma è anche un libro aperto, nel senso che all'ultima pagina non c'è la parola fine ma si apre alla storia, al racconto e alle sofferenze delle nostre terre e di tutti quelli che, per debolezza o per fortuna, si trovano agli antipodi dell'eterna lotta tra il bene e il male.
E' un libro intenso, carico d'amore e di passione.
L'intento principale di questo lavoro è quello di riaprire una discussione, anche in termini culturali, come dice don Luigi Ciotti nella Prefazione: "Quella terra di nessuno qui raccontata da Gianni Solino, del Comitato don Peppe Diana di Casal di principe, in realtà da alcuni anni sta cominciando ad appartenere ai cittadini che la abitano... Il potere delle mafie cresce e si rafforza grazie all'omertà, ma a stare zitti si rischia molto di più, perché si diventa schiavi."
L'autore nato a Villa di Briano (CE) fin da ragazzo si è interessato dei movimenti pacifisti e anticamorra, e continua ad impegnarsi nell'associazionismo, in modo particolare con "Libera", "Comitato don Peppe Diana" e "Scuola di Pace don Peppe Diana".