La farsa della elezione del Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, che dura ormai da mesi, rischia di ridicolizzare e di far passare in secondo piano il problema: invece di dare sostanza e contenuto ad un ruolo fondamentale, si battibecca sulla forma del candidato, l'On. Orlando, e del Partito che rappresenta.
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La televisione e' senza ombra di dubbio il mezzo per eccellenza attraverso il quale e' possibile divulgare informazioni a milioni di telespettatori e proprio in quanto tale e' un'arma a doppio taglio: troppo spesso, alla ricerca della notizia da audience, il messaggio persuasivo e' stato preferito al messaggio giusto, trasformando la TV formativa in TV trash.
La scellerata superstizione lanciata in TV per anni dall'ambientalismo fondamentalista e non realista, politico e non scientifico - l'unico, per altro, a cui veniva concesso spazio, perche' protestava in piazza e dunque faceva audience - che gli impianti di termovalorizzazione fossero il male assoluto ha avuto come unica conseguenza la piu' grande catastrofe ecologica italiana di tutti i tempi.
Chiediamo dunque che, chiunque sia il nuovo Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, questi abbia come unico obiettivo non quello di garantire spazio ai suoi alleati, ma quello di garantire l'imparzialita': il servizio di pubblica informazione, pagato attraverso il canone, ha il dovere di rifuggire ogni tipo di monopolio culturale, a partire da quello dell'ambientalismo fondamentalista che tanti danni ha fatto alla Nazione.
Siamo sicuri che se gli italiani avessero visto in TV piu' FareAmbiente e meno Verdi, il cui modello di dialogo e' la manifestazione di protesta, non scenderebbero in piazza a protestare contro i termovalorizzatori, contro il Ponte sullo Stretto, contro la TAV e contro il nucleare, perche' avrebbero acquisito una maggiore coscienza dello sviluppo sostenibile: tutto cio' sara' all'ordine del giorno finche' la RAI continuera' a rispondere ai Comunicati di FareAmbiente cestinandoli e chiedendo di non disturbare.
Speriamo di non essere costretti a fare scioperi della fame e della sete per rivendicare il diritto ad una informazione obiettiva ed equilibrata, ma preannunciamo che nei prossimi giorni saremo innanzi alla Sede della RAI a viale Mazzini per un sit-in di protesta col fine di sensibilizzare i vertici dell'Azienda.