Per Albarella si tratta di un ritorno nel club granata, dopo un anno trascorso in serie B con il Messina.
"In realtà non me ne sono mai andato - afferma lo stesso Albarella - ho lasciato Aversa per questa esperienza nella serie cadetta con la promessa al presidente Spezzaferri di rivederci in un campionato professionistico. Ho preferito mantenere la parola data al presidente, nonostante le richieste che mi sono arrivate da altre squadre di serie B, una su tutti l'Ascoli. Reputo il Spezzaferri e Cecere due persone serie, che nel calcio è difficile trovare. Questo non ti fa guardare la categoria, anche perché poi ti possono capitare fatti come quelli di Messina dove, dopo aver raggiunto una difficile salvezza, rischi di non iscriverti al campionato e non di ottemperare agli accordi economici con i tuoi collaboratori. La categoria non conta se hai di fronte una società seria. C'è poi la competenza dei due massimi dirigenti, unita alla competenza di mister Cioffi, che può portare l'Aversa Normanna ad essere il Chievo o l'Albinoleffe del sud".
Albarella torna ad Aversa dopo aver lavorato in altre cinque squadre campane: Casertana, Benevento e Turris in C1, Savoia in B, Gladiator in C2.