In un articolo dedicato ai morti italiani in Irak, mi ha colpito una citazione. E, cioè, una frase di Ortega. La frase diceva: "Usciamo dalla passività; riconquistiamo la cultura". Ho subito pensato: è proprio quello che tutti dovremmo fare. E' proprio quello che si propone "L'eco". Riconquistare la cultura... come dire... riappropiamoci della bellezza della nostra città, della sua storia, dei suoi personaggi illustri. Assumiamo coscienza della esclusività del luogo in cui viviamo. Rendiamoci conto di vivere in un luogo bello e pieno di storia. Di cose (palazzi, chiese, chiesine, piazze) dinanzi alle quali fermarsi in ammirazione. Di illustri antenati. Di apprezzabili uomini di cultura. La cultura è, cioè, ogni giorno davanti ai nostri occhi. Dobbiamo, soltanto, riappropiarcene. Nel frattempo l'abbiamo trascurata. Ce ne siamo dimenticati. Abbiamo lasciato che la non cultura avesse la meglio. Ma non importa il passato. Conta, difatti, solo il presente ed il futuro. Da domani, allora, gli uomini colti ed amanti di Aversa si diano appuntamento. Si ritrovino. Si uniscano. Facciano valere la loro cultura. Da domani si cominci una vita nuova. Si organizzino concerti dedicati a Cimarosa ed a Iommelli; si spieghi la storia e l'arte della nostra città ai giovani ed agli adulti; si faccia capire che la cultura porta lavoro e soldi; si radunino la gioventù intorno a progetti di pittura, di teatro, di musica, di marketing; s'inventino fiere di prodotti tipici locali; s'imponga il rispetto della propria città; si portino i giovani per le strade, nelle chiese, nei palazzi. Si lavori insieme, in èquipe. Come l'èquipe che scopre una terapia medica contro una malattia. Senza invidie né gelosie. Senza protagonismi. Tutti insieme, un solo scopo: riconquistare la cultura. Piano, piano, con il tempo chissà che lo scopo non si raggiunga.