MILANO - Il capoluogo lombardo ha avuto il grande privilegio di aprire il nuovo anno con uno splendido concerto di una delle più interessanti artiste del panorama musicale internazionale. La chiesa di San Fedele ha infatti ospitato Noa e la sua splendida voce.
/_ Le foto di Noa eseguite e pubblicate su www.ecodiaversa.com sono state utilizzate anche da www.noasite.net _/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Io ho avuto l’immenso piacere di essere tra le centinaia di persone che, dopo un’attesa di due ore nel freddo intenso, hanno potuto assistere a questo emozionante spettacolo. Noa, vestita di bianco e in ottima forma, ha aperto il suo concerto cantando senza accompagnamento un classico della tradizione ebraica, “Jerushaleim”. Poi i pezzi più famosi, da “Michaela” a “Uri” passando per “I don’t know” e “Eye in the sky”, con la magia del tocco raffinato di Gil Dor alla chitarra e dell’uomo dalle mille dita, Zohar Fresco, alle percussioni. Pezzi “classici” possiamo dire, ma tutti eseguiti con nuove sonorità. Noa ama molto parlare alle persone che assistono al suo spettacolo e allora ci ha raccontato del suo nuovo disco che uscirà verso marzo. Ci ha trasportato in un viaggio alla ricerca delle sue radici partendo dal lontano Yemen, Israele poi New York e l’Europa e infine ancora Israele e il bisogno di trovare il filo magico che lega questi mondi e che noi ritroviamo nelle sonorità e nelle melodie delle sue splendide canzoni. Quindi ci ha regalato due grandiosi pezzi del nuovo cd. Il primo è dedicato a suo padre, e tutti noi ci ritroviamo con la pelle d’oca nel sentire la sua voce che si lascia emozionare e nel vederla così coinvolta dall’esecuzione. Poi “Ray of light”, “The beauty of that”, “Shalom, Shalom” e tutti siamo ormai impazziti per l’energia di questa piccola grande donna vestita di bianco. Un omaggio a Napoli con “Santa Lucia” e il pezzo che l’ha resa famosa agli italiani, “La vita è bella”. Al termine Noa è raggiunta dai Radiodervish, un gruppo italo-palestinese con il quale collabora già da alcuni anni. Il messaggio è assolutamente chiaro: la pace deve prevalere sull’odio che da troppi anni divide israeliani e palestinesi. Non muri che dividano, ma ponti che uniscano e riportino serenità a questa terra che ha già pagato tantissimo. Noa e Nabil cantano “Centro del mundo” pensando a Gerusalemme, poi la fantastica “Imagine” in ebraico e arabo, e la preghiera di noi tutti è che Dio ascolti finalmente la nostra voce e conceda pace ad entrambi i popoli. Seguo Noa da diversi anni ormai, e ho avuto la possibilità a di assistere a numerosi concerti, ma credo che questa esibizione sia stata davvero una delle più belle ed emozionanti. La voce calda e vera di Noa ha raggiunto l’anima di ogni persona presente e la sua splendida umanità ha lasciato un segno nel cuore di questa fredda città. L’anno non avrebbe potuto iniziare meglio. Grazie Achinoam! Shalom.