“Ci sono stati uomini ripete un ritornello dei nostri tempi. E’ vero, ci sono stati uomini che sono oggi icone dell’antimafia come Falcone e Borsellino. Vivono nei cuori di tutti e vivono nelle opere di Angiero” dice della mostra di Sabato Angiero Enzo Battarra.
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E continua “nelle sue opere c’è dentro tutto l’impegno per la legalità, con i suoi risvolti manifesti e con i manifesti rivoltati,. Sottratti alla stratificazione dei tabelloni pubblicitari e dipinti con il fuoco del bruciatore, per ricavarne ritratti, immagini, parole, segni”. E poi ci sono i quaquaraquà, i capi della mafia, della camorra della ndrangheta indicati con i loro “sinistri soprannomi” che come “tessere del sistema malavitoso” circondano l’immagine dei ragazzi di Locri. C’è questo ed altro in questa mostra pensata dall’artista per il percorso accidentato sulla “Cultura della legalità” che Capuanova sta portando avanti in preparazione della cerimonia di consegna del Follaro d’Oro a Tano Grasso. Una mostra che Sabato Angiero ha pensato e preparato con un ciclo di opere che nulla concedono alla retorica di una banale testimonianza di impegno anticamorra ma anzi sono diventate, se possibile, ancora più rigorose dal punto di vista espressivo ed estetico, di quanto non lo siano normalmente quelle di questo artista nolano. “Sabato Angiero traccia il segno con il fuoco” dice ancora Battarra, trasformando i resti di ormai inutilizzabili, perché già usati, cartelloni pubblicitari in “denuncia civile, in opera d’arte”. Accompagna la mostra una installazione posizionata nell’androne di Palazzo Fazio che tende a far riflettere ripetendo una scena che quasi quotidianamente arriva nelle case di tutti attraverso la televisione e che in questa trasposizione mediatica perde il senso della sua violenza e della sua brutalità. Ritrovarsi personalmente sulla scena, ricostruita, di un delitto potrebbe aiutare a convincere tutti che la camorra, come la mafia la ndrangheta e tutte le altre organizzazioni malavitose, sono il male assoluto che, proprio perchè tale, deve essere sconfitto.
Catalogo con testi di Enzo Battarra e Paolo Vagheggi.
Sabato Angiero è nato e vive a Saviano. Artista emergente nel panorama nazionale con all’attivo una serie di mostre personali in diverse gallerie nazionali e presenze in importanti Fiere nazionali (Bologna e Torino) ed Internazionali (recentemente in Cina). Ha anche tenuto mostre nelle sedi del Giornale “La Repubblica” di Genova e Palermo.
La mostra sarà visitabile fino al 16 febbraio, dal martedì al sabato, ore 17,00 – 19,00.