Dicono che Malaga gode di un particolare microclima; una temperatura soave durante tutto l’anno e vegetazione tropicale. In effetti sembra così. Il 27 di ottobre, nel centro, si constatavano 24 gradi. La città piace.
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All’inizio no (il tragitto aeroporto – Città lascia interdetti, case popolari e brutte), poi “envuelve”, cioè, ti prende, ti conquista, ti rasserena. La gente è semplice, le case pure, in effetti la semplicità ti colpisce. E si mangia bene, soprattutto pesce. Che da noi, uguale a questo, te lo sogni. O perché non esiste o perché costerebbe tantissimo. Mare, vegetazione tropicale, sole, buon mangiare, semplicità… altro non si può desiderare. Si nota, dopo un po’, le tracce di una presenza araba. Passeggiando per il Lungomare, all’improvviso alzi gli occhi e vedi la cittadella araba. In effetti gli Arabi rimasero in Spagna sino al 1500. Non sono molte le cose da vedere, Senz’altro la Cattedrale. Poi la Cittadella Araba. E il Museo Ricasso. Non dimentichiamoci che Ricasso nacque a Malaga; a chi tale artista piace, c’è da vedere. Infine l’Anfiteatro romano. La Città si gira in due giorni. Esiste un volo diretto, Alitalia, Roma – Malaga.