Di origine antichissima, il complesso monumentale di S. Francesco costituisce uno dei monumenti più insigni di Aversa. Dallo studio effettuato su svariati testi relativi al monumento si evince che, certamente, la primitiva chiesa già esisteva intorno al primo trentennio del XIII secolo.
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Alla chiesa si accede da un ampio cancello che perimetra un cortile, pavimentato con mattoni cotti, di forma rettangolare, disposti a spina di pesce. Dal cortile, attraverso tre diversi portali, si accede al chiostro, al parlatorio e alla chiesa per mezzo di un atrio. Il pavimento dell’atrio è composto da piastrelle di forma quadrata, con decorazioni geometriche e floreali e, da una lapide pavimentale di forma rettangolare che reca una iscrizione in latino: “Pavimentum ex marmore MDCCCXL Abbatissa M. Josepha De Tufo“. La chiesa presenta un’unica navata con una serie di cappelle laterali. Sulla navata si aprono tre cappelle sul lato destro e due sul lato sinistro; manca su questo lato l’ultima cappella, il cui spazio dà l’accesso alla sacrestia. La zona presbiteriale è ricca di ornamentazioni; il centro è occupato dall’altare maggiore. Ai lati del presbiterio si trovano due grate in ottone e ferro battuto, lavorate a maglia con nodi bombati. Inoltre, sempre nella stessa zona, sono collocate due grandi tele attribuite a Francesco De Mura. Esse rappresentano: a sinistra, “La Pentecoste “ e, a destra, “S.Chiara che mette in fuga i Saraceni”. Al centro della zona absidale è collocato un dipinto di Jusepe de Ribera rappresentante “L’Estasi di S.Francesco”. Attraverso il vano sottostante l’organo si accede, a sinistra, alla Sacrestia e a destra, all’ufficio del Parroco.
(N.B.: il presento testo è entrato a far parte anche della "Enciclopedia aperta di Aversa")