1. BELLISSIME JENNIFER LOPEZ E MONICA BELLUCCI? NO, LE TASSE! I prezzi del petrolio corrono più veloci di Valentino Rossi al Motogp, e con loro aumentano a dismisura gli incassi dello Stato per i balzelli sulla benzina. Ma Padoa Schioppa è stato chiaro: “Bisogna imparare a vivere così, ha detto, l'energia è e resterá cara”. “È un peso e non ci si illuda di schivarlo con alleggerimenti fiscali”. Per carità, nessuno chiede alleggerimenti, ci piacciono troppo le tasse. Anzi, si potrebbe aumentarle ancora un poco?
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2. IN HOC SIGNO VINCES All'inaugurazione della nuova sede del Partito democratico – riferiscono i giornali - dopo i brindisi a base di spumante molti dei presenti sono scesi per raccogliersi in preghiera nella Chiesa di S. Agostino, “strategicamente vicina”. Prodi si è appartato in un angolo, il ministro Fioroni ha recitato il rosario, Paola Binetti si è sdraiata sul pavimento con le braccia allungate in segno di devozione. Veramente questo partito nasce Benedetto.
3. AMATO E GLI "IRRESPONSABILI" Un ministro degli interni che invece di decidere “auspica” è meglio perderlo che trovarlo. Ancora nel pomeriggio di domenica, quando la Lega calcio stava, in colpevole ritardo, per decidersi a sospendere la partita della Roma, Amato consegnava all'Ansa il suo auspicio che la partita si giocasse senza incidenti: “Mi auguro che questa sera a Roma tutti diano prova di saper testimoniare in modo pacifico il proprio cordoglio”. Aveva inquadrato perfettamente la situazione, che genio. Poi, dopo che mezzo quartiere di Roma è rimasto a lungo nelle mani di centinaia di violenti, con vetrine infrante, autobus assaltati, auto e motorini, cassonetti e caserme di polizia dati alle fiamme, la sede del Coni devastata (è questa la "pacifica testimonianza"?), è solo riuscito a lamentare che “alcuni irresponsabili abbiano trovato il modo di causare nuovi incidenti”. Complimenti, abbiamo dimostrato che il controllo del territorio è in mano al sud ai mafiosi, al centro nord ai tifosi, le caserme delle forze di sicurezza possono essere impunemente assaltate, e il ministro degli interni, invece di dimettersi, auspica e si lamenta. Siamo proprio messi bene.
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