Gentile dottor Montemarano,
leggo sulla rivista “Progetto Campania“ i punti salienti della nuova legge regionale: l’obiettivo principale è la riduzione della precarietà del lavoro dei giovani che “mina il futuro del paese e crea danni al sistema economico”. Intenti e solenni dichiarazioni presto disattese nella pratica… La dissennata politica sanitaria regionale ed il deficit economico che ne consegue si ritorce ancora una volta a danno dei cittadini più deboli e di quelli meno protetti. Sono la mamma di un medico laureato e specializzato in cardiologia col massimo dei voti. Ebbene i suoi meriti e l’esperienza maturata in un lungo precariato, che dura ormai da più di sei anni, non gli consentono di avere una certa stabilità economica e di conseguenza fare progetti…Il concorso bandito più di due anni fa sarebbe fermo al palo per mancanza di fondi e la delibera regionale n 514 ha ingenerato una schiavitù intellettuale spaventosa perché l’avviso pubblico non potrà più, sembra, essere rinnovato, nel frattempo i turni di notte toccano a lui!
I medici già inquadrati, i cosiddetti marchettisti, titolari di stipendio adeguato si danno da fare a coprire con un surplus di lavoro i turni lasciati liberi dai giovani colleghi. Doppia beffa: chi già ha, impingua lo stipendio con una bella somma (bastano 2 turni di notte per percepire, sembra, 900 euro netti!) e chi non ha, sic et sempliciter, nonostante i titoli e le competenze si trova disoccupato e stritolato dai meccanismi perversi della malasanità di casa nostra. E’ questo il risanamento ed il patto di affiancamento e le disposizioni in materia di assunzione del personale da parte del Servizio sanitario regionale? Perché non si incide sugli sprechi che sarebbero perpetrati dalla cattiva gestione dei direttori generali? Perché non si limitano i finanziamenti a pioggia sugli interventi di educazione che si sovrappongono ad altre analoghe iniziative attivate da scuole, da province e da comuni? Si discute della qualità dei servizi diventati sempre più evanescenti. Si parla della stabilizzazione dei precari trasformati in merce di scambio. Si promuovono politiche di partecipazione civica. Chiacchiere vuote e inaffidabili promesse che offendono le intelligenze e sviliscono gli sforzi per migliorare in una gestione partecipata la tutela del diritto alla salute dei cittadini campani. Qualche azienda sanitaria della regione ha già ottenuto, ricorrendo a scioperi e a vertenze sindacali, il rinnovo dei contratti in scadenza. Dobbiamo augurarci che in tutti gli ospedali della Campania si attivino proteste e subbugli per ottenere servizi adeguati e prestazioni sanitarie efficienti ed efficaci, senza defaillance e senza carenze nella tutela del diritto alla salute. Oppure ci sarà una sanità a pois, a seconda delle forze in campo e della capacità di pressione dei "potenti" del posto? Aspetto con ansia che Ella prenda a cuore lo status di questi giovani medici che hanno faticato non poco per conseguire titoli e competenze. Attivi, La preghiamo, tutte le procedure necessarie per espletare i concorsi già banditi e proceda con celerità alla stabilizzazione dei precari storici senza tentennamenti e senza ritardi… I posti ci sono e le emergenze anche!!!