Asportata da ignoti la targa alla "Casa don Diana". La scoperta ad opera del responsabile provinciale di LIBERA, Valerio Taglione, e del responsabile nazionale per i beni confiscati, Davide Pati, che è a Casal di Principe per un corso di formazione proprio sui beni confiscati, riservato ai funzionari dei comuni della provincia di Caserta e alle associazioni di volontariato. Il fatto è stato poi denunciato al Comando dei Vigili Urbani del Comune di Casal di Principe da parte di Gianni Allucci, Direttore Generale del Consorzio Agrorinasce.
La "casa don Diana", sequestrata a Egidio Coppola, fu inaugurata poco meno di due anni fa e per la sua ristrutturazione sono stati spesi 200mila euro di un finanziamento concesso dalla Regione Campania. E' stata destinata dal Consorzio Agrorinasce a diventare un centro di temporanea accoglienza per i minori in affido". Ma a utt'oggi è ancora chiusa perché manca il certificato di agibilità. La causa di tutto questo sarebbe un pozzo artesiano, sorto abusivamente, da cui viene prelevata l'acqua per la struttura, e che risulta inquinato sia dal punto di vista chimico che microbiologico. La soluzione a cui starebbe lavorando il Consorzio Agrorinasce, è l'installazione di un serbatoio, che dovrebbe essere pronto entro alcune settimane. Per tutta la giornata, di giovedì, intanto, presso la sede dell'Università per la legalità, si è svolto il quinto incontro del "Programma di formazione sull'utilizzazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata" (Pon Sicurezza 2000-2006 -Misura II.3).