Un week-end all'insegna delle arti, quello che ha coinvolto la città di Capua nei giorni 25, 26 e 27 maggio. Gli edifici, i monumenti, le chiese del centro storico infatti hanno fatto da suggestiva cornice a "Capua tra letteratura e musica 2007", la rassegna culturale, giunta quest'anno alla sua terza edizione, organizzata dall'associazione Architempo in collaborazione con la libreria Guida Capua, il caffè-ristorante "Ex libris" e numerose associazioni musicali, cinematografiche e teatrali del territorio. Palazzo Antignano, sede del Museo Campano, e Palazzo Lanza sono state le suggestive sedi che hanno ospitato gli eventi.
Dopo aver dedicato la passata edizione di “Capua tra letteratura e musica” al tema della “sfida”, quest’anno l’associazione Architempo ha voluto porre l’accento sui “linguaggi”. Perché se è vero che Capua è stata la città natale di uno degli emblemi storici e universalmente riconosciuti della volontà e della caparbietà di un popolo, quale Ettore Fieramosca, eroe della nota Disfida di Barletta, celebrato da Massimo d’Azeglio nel romanzo storico “Ettore Fieramosca”, è pur vero che la piccola cittadina di Terra d Lavoro, abbracciata dal Volturno, può vantare un altro prestigioso primato: essere la culla della lingua italiana. È infatti a Capua che nel X secolo, e precisamente nel 960, che si ha la prima testimonianza scritta in volgare, la famosa “Carta di Capua”, detta anche “Placito di Arechi”, che è dagli storici considerata il documento che ha sancito la nascita della lingua italiana. Da allora molte cose sono cambiate, la stessa lingua italiana ha subito un’evoluzione che non ha pari nelle altre lingue europee. Oggetto di discussione per secoli tra puristi ed evoluzionisti, ritrovatasi ad essere l’elemento super partes in una penisola che era un crogiuolo di dialetti, ha poi subito negli ultimi decenni incursioni di lingue straniere e slang di provenienza diversa, che hanno dato vita a neologismi e nuove modalità di linguaggio.
Ma il linguaggio non è solo quello delle “belle lettere”, comunicare è infatti diventata un’arte che vede la letteratura attorniarsi di altrettanti validi strumenti: il cinema, il teatro, l’arte visiva e quella multimediale, la musica e tutte le sue declinazioni, l’architettura e la scultura. Una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo del linguaggio che prima di ogni altro ci appartiene, la lingua italiana. La lingua italiana, e quindi la letteratura, letta, spettacolorizzata, coniugata alle immagini e ai suoni, è di fatto l'emblema più evidente e multiforme del linguaggio, espressione che ha dato vita ai linguaggi artistici più diversi e affascinanti.