Il voto che io personalmente chiedo (pregando di “guardare” non al simbolo di una lista, ma solo a quello che, in tanti anni, ho fatto, di concreto, per la Cultura) è ad un fine preciso. Non inedito. Sul quale, difatti, ho tanto “battuto”, soprattutto dalle pagine de L’Eco, ma, appunto, non solo. Perché mi ha mosso in modo forte e determinato nelle tante riunioni organizzate presso palazzo Parente fra enti e personalità cittadine. Il voto che chiedo è al fine preciso di poter portare avanti il “Progetto per Aversa: 1° Cultura; 2° Turismo”. Un “Progetto”, cioè, basato sul fare “Cultura” per, poi, far venire i Turisti che, come tutti sanno, significano ricchezza.
Mi sono dannato per questo “Progetto”. Ultimamente, presso palazzo Parente, eravamo giunti al momento fatidico della firma di un atto costitutivo di “Confederazione” per la Cultura ed il Turismo, epperò quella riunione saltò e, inspiegabilmente, saltò tutto il lavoro fatto meticolosamente. Lo ricordo come fosse oggi: intorno al tavolo di casa mia, presso palazzo Parente, c’erano Franco Candia, Sergio D’Ottone, Romualdo Guida (l’unico in posizione di astensione), l’Accademia Italiana Domenico Cimarosa, il Club Unisco Castel Volturno, il Consorzio delle Pro Loco del litorale Domitio, Maria Luisa Coppola. Per strada ci perdemmo Ernesto Rascato, il libraio, forse spaventato dalle presenze di Romualdo Guida e di Franco Candia. Fatto sta che quel Progetto fallì senza una ragione né un motivo a me esplicitati, almeno per correttezza. Ma io sono duro a morire. Continuo a battere quel ferro. Perché sono convinto che Aversa ha in re ipsa il proprio destino socio-economico, un destino ignorato, trascurato, incompreso, bistrattato. Eppure, politici, associazioni, personalità, Aversa deve, in primis, porsi una prospettiva socio-economica di Cultura e Turismo. Il patrimonio di cui è dotata la Città impone una simile prospettiva. Ed io mi batterò ovunque e comunque perché venga perseguito un “Progetto per Aversa: 1° Cultura; 2° Turismo”. Se avessi a disposizione 50.000= euro circa, come chi organizzò il (modestissimo e unmiliante) Palio Normanno, quante cose farei! Io penso che mettere Aversa in un circuito internazionale di Cultura e Turismo è un dovere sacrosanto di chi governa o intende governare, Lasciando da parte inutili, mirabolanti Progetti. Prima di “darsi” all’edilizia, diamoci ad un Progetto di pochi soldi che possa dare ricchezza e benessere alla Città. Cimarosa è di Aversa. Cimarosa è famoso nel mondo. Guardiamo, una buona volta, all’illustre concittadino. Altri, su Cimarosa, avrebbero imbastito un business. Noi, no. Noi preferiamo l’edilizia, la mondezza, le morti di tumore, il posto in Comune o in qualche ente pubblico. Noi preferiamo essere ultimi. Vogliamo essere ultimi. Senonchè essere primi ci spetta. Il patrimonio c’è, bisogna solo farlo fruttare. Dipende da noi essere primi o restare ultimi. Dipende dal voto di ogni aversano.