Apri il giornale e leggi solo del candidato X che, finalmente, ha deciso di concorrere a sindaco. Del partito A che si è spaccato in due. Del partito B che ha seguito la stessa sorte. Della lista C che appoggerà il candidato Y. Dei vertici di partito A i quali, riunitisi, hanno sentenziato che V dovrà essere l’”autentico” candidato a sindaco del “gruppo” anti-Ciaramella. Dell’intervista al candidato Z che dichiara (con un po’ di coerenza, almeno) che lo stravincitore delle primarie deve essere il candidato sindaco degli anti-Ciaramella. Insomma, basta, non se ne può più.
Non si legge di Programmi, di Progetti, di un’Idea di Città. Si legge solo di schieramenti, di liste, di probabili accordi tra liste, di primarie si o no, di chi è o dovrebbe essere il “capo” vero degli anti-Ciaramella e così via. Della Città, però, non si parla. Dei Cittadini non si parla. Dei problemi da risolvere non si parla. Della mondezza non si parla. Delle cose da fare ancora non si parla. Di noi contribuenti non si parla, di noi Utenti non si parla. Sembra che i cittadini siano solo voti e nient’altro. Cittadini uguale crocetta su un simbolo, uguale voti, uguale “con più voti vinco io”. E’ una vergogna. Signori politici di professione, alcuni dei quali ex di centro-destra convertiti, sulla via di… Damasco, al centro-sinistra, signori politici di ogni stagione, signori che avete già governato la Città e avete dimostrato, ictu oculi, di non essere stati capaci di cambiare, andatevene via. Lasciate in pace gli Aversani, che hanno risorse e voglia di fare. Lasciate stare il futuro degli aversani che avete ridotto a “sudditi” e non cittadini. Non mettete, ancora una volta, le mani sugli anni che verranno. Vogliamo una Città migliore, diversa, nuova. Vogliamo dignità, decenza. Vogliamo che qualcuno si occupi di noi cittadini. Degli aversani. Che qualcuno non ci faccia essere Terzo Mondo davanti alle tv mondiali. Vogliamo vivere serenamente. Vogliamo che i nostri figli non fuggano via. Non vogliamo morire di tumore. Vogliamo vivere non come bestie che devono accettare tutto, ma come Uomini, come soggetti diritti. Ma voi, aversani, abbiate il coraggio di dire “No!” a che vi ha ridotto nel triste, indecente stato o situazione che è sotto gli occhi di tutti.