In un vistoso manifesto, affisso in gran copia, viene propagandato un corso di formazione politica. Accanto al nome della "Fondazione Giambattista Vico", presso la cui sede napoletana le lezioni dovrebbero svolgersi, vi è fatto risaltare che l'iniziativa è sotto l'egida di un partito politico ("Forza Italia"). La Presidenza della "Fondazione" precisa che un gruppo di giovani studenti universitari chiese a suo tempo occasionale ospitalità per alcuni incontri di studio con illustri docenti, e di avere acconsentito alla richiesta per semplice disinteressato spirito di sostegno alla vita culturale. Grave disappunto e ferma protesta suscita perciò l'imprevedibile manifestarsi di una ostentata identità partitica dell'iniziativa. La "Fondazione Giambattista Vico" non ha nulla a che vedere con il partito di "Forza Italia" come con qualsiasi altro partito politico. Nel pieno rispetto delle convinzioni di chiunque con essa disinteressatamente collabori, la "Fondazione" non può non essere, con rigore, fedele alla propria ragione statutaria. Questa sta esclusivamente nel concorrere alla promozione di una diffusa e partecipativa memoria del grande filosofo napoletano, il cui pensiero esige dalla nostra democrazia serietà di discussione e responsabilità di giudizio e di azione e, in particolare per Napoli, forza di "civile pietà".