Oggi risulta davvero difficile il percorso di crescita adolescenziale e, ove non bastassero le legittime preoccupazioni per la forte spinta verso il conformismo che accomuna tanti gruppi di giovani, più che mai a contatto per lunghi tempi attraverso i tanti mezzi odierni di comunicazione – gli SMS, per citarne uno -, ci sono in agguato molte altre insidie scarsamente eludibili. Scopo di questa breve nota è focalizzare l’attenzione degli adulti sui due campi collegati al tema, da molti giudicati in contrasto se non in concorrenza, ma che forse, ad un’osservazione più attenta, vanno ritenuti complementari nel panorama di quanto oggi si offre ad adolescenti in età evolutiva.
Parliamo di due mondi dirimpettai: della carta stampata, e di Internet con i suoi derivati e collegati. Di recente, dal 16 al 21 marzo scorsi, la Piazza del Plebiscito in Napoli è stata teatro della manifestazione “una piazza per la poesia”, con coinvolgimento di scuole, università, enti locali, istituzioni varie, per celebrare la GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA 2007 – fissata il 21 marzo e promossa dall’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) sin dal 1999. “Sei giorni sui passi della parola” è stato l’emblematico sottotitolo della rassegna. In tali giornate si sono susseguiti: cronache, interventi a tema, letture di poeti italiani e stranieri, sia contemporanei – taluni presenti – che classici del passato, con vasta partecipazione di pubblico.Il 23 aprile - come ogni anno dal 1996 - si è celebrata, sempre per volontà dell’UNESCO, la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO E DEL DIRITTO D’AUTORE, con innumerevoli manifestazioni in tutte le città del mondo, ed anche la nostra ha voluto fare la sua parte. La data è simbolica. Il 23 aprile del 1616 morirono nello stesso giorno Shakespeare e Cervantes: la perdita di tali due colossi della letteratura mondiale non poteva essere passata sotto silenzio. Quest’anno argomento specifico della giornata è stata la “diversità culturale”: si sono voluti, cioè, promuovere e proteggere le diversità di tutte le espressioni di cultura, ciascuna di pari dignità, ai fini di conoscere e comprendere civiltà anche molto distanti dalla nostra. È necessario salvaguardare la libertà d’espressione e la diversità culturale proprio ai fini di una migliore conoscenza degli altri che, in ultima analisi, è la maggiore garanzia per una pace universale. Se conosciamo bene chi ci sta vicino – sia essa la famiglia che abita nell’appartamento a fianco, o il popolo che vive nella nazione confinante - è più difficile odiarlo e credere che esso minacci la nostra sicurezza. Oggi poi la vicinanza effettiva è un concetto del tutto relativo, data la possibilità di conoscere molto bene, grazie per esempio alla tv, anche chi vive molto lontano da noi, e dunque conoscere vuol dire accettare, o almeno convivere e non temere. Ancora adesso troppe guerre tra etnie diverse, o tra seguaci di diverse religioni, travagliano l’Africa, il Medio e l’Estremo Oriente, per non parlare degli attentati terroristici, quasi quotidiani. Il dialogo tra le culture è la strada migliore per giungere alla pace mondiale. Nel febbraio scorso a Roma - in un convegno della “SAVE THE CHILDREN”, la più grande organizzazione internazionale per la promozione e tutela dei diritti dell’infanzia – in occasione del “Safer Internet Day” voluto dalla Comunità Europea per promuovere un uso sicuro e consapevole della rete, si è indagato sulla “percezione del rischio” nell’uso di internet e cellulari da parte dei più giovani. I pericoli sono concreti: virus, cyber-bullismo, adescamento, giochi violenti, ecc. Si è voluto, dunque, fissare un decalogo che ben mette a fuoco i pericoli dei nuovi strumenti tecnologici. I punti di maggior rilievo sono stati la cura assoluta della riservatezza dei propri dati e l’assistenza dei genitori per chi frequenta internet, chat line, e simili, in giovane età. Tutti sappiamo chi è Bill Gates. Il fondatore di Microsoft - la società che ha sviluppato Windows, Internet Explorer, Office, e tanti altri pacchetti applicativi, e che controlla oltre il 90% del mercato mondiale del software nei piccoli computer - è l’uomo più ricco del mondo ma è anche un filantropo che ha creato una fondazione omonima che finanzia annualmente con molti milioni di dollari. Ebbene Bill Gates ha vietato alla figlia di dieci anni di usare la rete per più di 45 minuti al giorno. Solo nel weeekend le è permesso di arrivare ad un’ora. Ora, se una tal cosa la afferma Bill Gates credo proprio che noi, comuni mortali, dobbiamo darle tutto il rilievo che merita, e farne un vero e proprio precetto per i nostri figli o nipoti in una simile fascia d’età. Avendo evidenziato questi recenti accadimenti nei due campi, mi pare indicato ricordare a questo punto un passo dal libro “Frammenti di memoria” (1988) di GIULIO EINAUDI. Giulio - figlio di Luigi Einaudi, primo Presidente della Repubblica Italiana - fondò l’omonima Casa Editrice nel 1933: “ll libro – sia esso romanzo saggio o poesia – deve coinvolgere al massimo l’intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro scultura o monumento quel testo ti arricchisce non solo nell’immediato, ma ti muta nell’essenza.”Tra le iniziative meritorie del Ministero della Pubblica Istruzione, c’è il progetto “il quotidiano in classe”, cui partecipano le maggiori testate giornalistiche nazionali, che cura la diffusione gratuita di un quotidiano in molte classi terminali di istituti superiori di numerose città italiane. In sostanza, queste brevi note sono tese a ribadire l’ampia possibilità di convivenza tra gli ultimi ritrovati tecnologici e le forme più tradizionali di cultura, quali appunto libri e giornali, e che questi ultimi non vanno affatto considerati delle cenerentole. Mentre molti oggi profetizzano la scomparsa a breve del giornale quotidiano, annientato dai tanti notiziari dell’ultim’ora disponibili in tv o in internet, - scomparsa seguita a più o meno breve distanza dal libro, soppiantato dall’e-book - questo evento, a nostro modesto parere, è ancora remoto nel tempo e, se e quando accadrà, davvero il sistema di gestione mondiale delle comunicazioni dovrà essere profondamente diverso rispetto a quello attuale. Non dimentichiamo, poi, che basta un semplice black-out elettrico perché tutto il mondo telematico scompaia bruscamente e ci ritroviamo, una volta si diceva al lume di candela, oggi possiamo dire alla luce delle lampade di emergenza. In questo caso non ci resta altro possibile che leggere! Teniamo poi bene a mente le caratteristiche peculiari del libro. Solo esso ci permette di tornare facilmente su parti già lette, di fare raffronti multipli tra diversi passi del testo, di appuntare a margine le nostre notazioni, di avere il colpo d’occhio sull’intera pagina e/o sull’intera opera, sulla sua veste grafica, sulla copertina, tutti fattori che aiutano a collegare e collocare sentimenti e sensazioni personali, intrecciate al contenuto del libro, assolutamente non risvegliati da una fredda schermata di computer. E ancora un libro che ci è piaciuto va tenuto di conto, in bell’evidenza. Basta che il nostro sguardo ci si posi sopra ed ecco che qualche ricordo prende corpo nella nostra testa, e magari possiamo dare subito uno scorcio alla parte che ci è venuta in quel momento in mente. Praticamente impossibile per un dvd, per un iPod suscitare in noi gli stessi meccanismi. A questo punto non ci resta che sostenere con convinzione che il tanto bistrattato libro può davvero aiutare a crescere un giovane…e - se permettete - ci sentiamo di aggiungere: AL MEGLIO!