“La battaglia del Macrico – afferma l’on. Americo Porfidia segretario provinciale di Idv Caserta- è una sfida di civiltà e di legalità. E’ un punto di partenza attraverso il quale ricominciare a fare programmazione urbana in maniera seria, lontana da qualsivoglia interesse personale e personalistico, sul modello delle grandi città europee”.
IL PROGETTO Una prima idea: riammagliare la città, creando due percorsi pedonali l’uno che dal corso Trieste rappresenti una proiettante verso Est, verso Maddaloni e l’altro che contribuisca a suturare quella gravissima ferita, tutt’ora sanguinante, causata dalla ferrovia che lacera la città, separando il Quartiere Acquaviva dal resto di Caserta. A questi due assi se ne potrebbero sottoporre altrettanti, non visibili all’esterno, stavolta carrozzabili, per dare un appoggio da una parte al viale Medaglie d’Oro nello smaltimento del traffico, dall’altro per creare un ulteriore passaggio, che non risenta dell’interruzione della ferrovia e che consenta un facile afflusso e deflusso per e dal Quartiere Acquaviva. Accanto a quelli appena descritti restano individuati altri due assi paralleli alla direttrice Est-Ovest: uno che rappresenta il naturale prolungamento di via Roma l’altro quello della storica via San Carlo che sta a noi casertani come Trastevere o Campo dei Fiori ai Romani.Un terzo asse ha la sua valenza, filologica: è l’asse che noi definiamo Culturale-Sportivo, che unisce da Sud a Nord, a partire dal quartiere Acquaviva, ad andare verso Caserta Vecchia. Il Macrico può e deve diventare: un grande Parco Culturale, sul modello delle grandi città europee con musei, un orto botanico, strutture ricettive ed espositive, strade da percorrere a piedi od in bicicletta e tanto verde. Nello specifico procedendo da Nord a Sud la proposta di Idv è articolata in: un’Area Sportiva Attrezzata di 23.500 mq messa in comunicazione con lo stadio Pinto e le altre strutture sportive attraverso un sottopasso. Procedendo verso Sud abbiamo il vero e proprio Parco Urbano di 136.700 mq, luogo ideale per giovani, anziani, bambini ove trascorrere il tempo all’aria aperta in un verde curato. All’interno del Parco una struttura per accogliere l’istanza del Corpo Forestale dello Stato, che ha espresso disponibilità ad assumersi l’onere materiale e finanziario della manutenzione del Parco, in cambio di una sede operativa. Il Parco viene delimitato ad Ovest da una Struttura Office con botteghe artigiane degli antichi mestieri casertani, nonchè per la salvaguardia e la diffusione delle specialità eno-gastronomiche locali. Ai livelli superiori sarebbero situati gli studi dei professionisti che, con la loro opera e la contiguità fisica, potrebbero offrire un costante supporto agli artigiani in termini di progettualità e consulenza. Scendendo in direzione Sud-Est, il tanto agognato Orto Botanico che la Facoltà di Scienze aspetta da molti anni e un museo, cuore pulsante dell’intera iniziativa. Con un Museo di rilievo internazionale all’interno del Macrico, il turista avrebbe un motivo di più per venire a Caserta, raggiungere poi Caserta vecchia e l’Altro Casertano attraverso un terminal di bus ecologici. Procedendo ancor più a Sud un altro nostro punto d’orgoglio: la Città dei Giovani. Finalmente i ragazzi casertani avrebbero un’area tutta per loro, con spazi auto-gestiti. Negli hangar potrebbero trovare posto un laboratorio sperimentale di teatro, un laboratorio di studi storici-filosofici-religiosi, un laboratorio di politica, un punto informagiovani, un punto dedicato agli studenti per informarli sui progetti di interscambio culturale, quali l’Erasmus ed il Socrates, una cittadella della musica. Infine, immediatamente a ridosso di via Sud Piazza d’Armi, un’area Turistico-Ricettiva, che assieme a quella del Museo e a quella “Office” verrebbe finanziata attraverso il project financing mentre, per ciò che attiene alle infrastrutture primarie, si potrebbe accedere alle misure contenute nel POR 2006-2012. LA PROPOSTA- Il CONCORSO DI IDEE Una volta acquisita la proprietà del Macrico, dovrà essere bandito un concorso internazionale di idee-progetto, anche ad invito, per elevare al massimo il livello delle offerte tra cui scegliere la più completa ed adatta. Nel bando di concorso, tuttavia, dovrebbe essere specificato che qualora vincitore risultasse un grosso professionista di rilievo nazionale od internazionale, questi, per ottenere l’aggiudicazione, dovrebbe costituire un rapporto professionale di scambio con i giovani professionisti del luogo, per esempio attraverso un’Associazione Temporanea di Scopi (ATS), del quale si gioverebbero certamente entrambe le parti. Per ciò che attiene al Prg, riteniamo che esso non possa e, quindi, non debba essere più modificato. La soluzione più razionale appare quella di indire prima il concorso di idee e poi, in base al progetto prescelto, modificare parte della destinazione urbanistica dell’area Macrico, e inserirle direttamente nella stesura del PUC (ex Prg). L’INVITO ALLA CHIESA Tutto ciò, però, ha senso soltanto se si trova un accordo con l’Istituto Centrale per il Sostentamento Clero circa l’acquisto dell’intera Area. S.E. Nogaro, Vescovo di Caserta, dovrebbe invitare chi di dovere a ricordare i fondamentali scopi sociali della Chiesa non cadendo nel tranello di farsi coinvolgere in vere e proprie speculazioni finanziarie. Se davvero il Macrico divenisse, come l’amministrazione comunale ha facoltà di fare, veramente tutto destinato a verde il valore che si vocifera come base di trattativa, pari a 35 milioni di euro, si ridurrebbe a qualche milione. Di questo non si può non tenere conto, e, tuttavia, bisogna a tutti i costi evitare di arrivare al muro contro muro. CONTRO LE SPECULAZIONI Agli speculatori immobiliari dico: il mio partito terrà gli occhi ben aperti, e qualora si intravedessero colpi di mano da parte di privati l’Amministrazione Comunale dovrà agire di conseguenza, a pena di esiti infausti per la compagine di governo. Ad oggi la percentuale del Macrico a verde, è un vergognoso 32%. Il resto, il 68% è cemento. La proposta di Italia dei Valori si arriva a ben il 62%, di verde attrezzato vale a dire il doppio rispetto ad oggi.