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Questa pagina contiene un singolo articolo inserito il 08.03.07 10:23.

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L'angolo delle letture di Luigi Alviggi

Nell'angolo delle letture trovano posto citazioni da libri celebri, proverbi, massime, liriche (riportate solo parzialmente) di scrittori, poeti, filosofi, grandi pensatori, best-seller del momento. Le citazioni vogliono avere un senso conchiuso oppure essere emblematiche dello stile o dell'ispirazione dell'autore scelto. Esse sono estratte da grandi classici o da libri del momento, sempre, comunque, di vasto interesse e tentatrici, tali da costituire uno stimolo a proseguire quella specifica lettura da parte del lettore. E' un invito al libro camuffato sotto minute spoglie

La sindrome di Stendhal è uno stato di forte emozione e una serie di disturbi conseguenti alla visione di opere d’arte. Questi sintomi, descritti nel 1817 dallo scrittore francese in occasione di una visita alla chiesa di Santa Croce di Firenze - dalla quale fu costretto ad uscire fuori di corsa, per una boccata d’aria - e l’osservazione di alcuni casi di altri turisti che si presentarono al servizio per la salute mentale dell’arcispedale di Santa Maria Novella di Firenze, con gli stessi sintomi, ben più di un secolo dopo, spinsero nel 1989 la psicanalista fiorentina Graziella Magherini a diagnosticare per la prima volta questa sindrome.
In special modo l’osservazione di un turista americano - un certo Henry - che alla mostra di Caravaggio a Palazzo Pitti, si soffermò su un angolo di quadro che mostrava il ginocchio di Narciso riflesso nello stagno. Questo ginocchio ai suoi occhi divenne un bastone. Che lo voleva colpire in testa. E lui scappò via. Lo ricoverarono. ….. ......
In generale, per come la vedo io questa faccenda, lo stato di forte emozione che appartiene alla sindrome di Stendhal, concerne quel pò di bellezza che ti lascia senza fiato e che conduce ad una serie di disturbi. Come le difficoltà respiratorie ad esempio.
Oliver Scharpf (Lugano 1977)
Estella Warren (2001)

Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Commissione Bruntland
United Nations Envir.Program (1987)

La notte lava la mente.
Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.
Mario Luzi (1914 – 2005)
Onore del vero (1957)

O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual messe di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual messe di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Gabriele D’Annunzio (1863-1938)
Canto Novo (1882)

Essere martello sembra ad ognuno più glorioso che essere incudine; eppure che vigore occorre mai per sopportare quegli immensi ripetuti colpi!
Wolfgang J. Goethe (1749-1832)
Gli anni di noviziato di W. Meister (1796)

I ricordi sono come uova di uccello nel nido, l’anima li scalda per lunghi anni, e d’un tratto essi rompono il guscio disordinatamente, inesorabilmente!
Antico Proverbio Cinese

Il “concetto di onore“: si fonda sulla credenza nella “buona società“, nelle principali qualità cavalleresche, nell’obbligo di rappresentare se stesso continuamente. Essenziale: non prende-re sul serio la propria vita; pretendere rigoro-samente le maniere più rispettose da tutti coloro con cui si ha a che fare (almeno in quanto non appartengono a “noi”); non essere confidenziali, né indulgenti, né allegri, né modesti, se non inter pares; rappresenta-re sempre se stessi.
Friedrich W. Nietzsche (1844 – 1900)
“La volontà di potenza” (1906)

 

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