Nel nome di Gaetano Parente, che aveva fatto de L’Eco di Aversa il bollettino ufficiale delle notizie della Amministrazione Comunale e non solo di quelle, è stata pensata questa rubrica che ho l'onore di curare in qualità di ideatore e nel contempo moderatore.
Di volta in volta assumendo le vesti di un giornalista attento narrerò episodi, eventi, circostanze e fatti rilevanti del vivere e del fluire della vita aversana e della provincia di Caserta. Il desiderio è di guardare i fatti da sinistra, ma con l'obiettività che si richiede ad un cronista. Un diritto di cronaca, ma anche di critica per contribuire a disegnare un punto di vista e soprattutto una direzione verso la quale procedere. Il sogno è raggiungere l'orizzonte di una modernità e di una crescita culturale che Aversa e la provincia di Caserta stentano ancora a vedere realizzati pienamente. Eppure le forze ci sono. Quelle sane, quelle che si ispirano all'idea di giustizia e di legalità proprie di un vivere civile. Quelle che volenterosamente si confrontano con l'indifferenza e l'egoismo che spadroneggia negli affari pubblici e quelli privati, sui tavoli da gioco di tanti circoli privati affumicati da nuvole di fumo cancerogene che abbagliano gli occhi ed offuscano la mente. Bisogna uscire fuori dalla tana, credere nell'unione delle forze del volontariato e dell'associazionismo. Non è qualunquismo o l'indicazione di una strada oramai tanto battuta da diventare stanco ritornello. E' che ad Aversa manca quella continuità e quella quotidianità che sono il sale della crescita. Il progresso culturale è lento, stanca, sfinisce ed allora si ritorna alle domeniche di traffico dove i giovani si rincorrono in una fila interminabile di auto e smog. Questa è la partita che in questi anni si sta giocando. Si tratta di scendere in campo, ognuno con i propri mezzi e le sue possibilità. La partita è già iniziata, ma nuovamente sento da lontano il fischio di inizio. Inizio a correre. Questa volta non più da solo. Tanto abbiamo da fare prima che il gioco termini, lasciando un tempo inutile e vuoto di significati!
Nicola Graziano