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Attualità
Aversa ha ricordato i martiri delle Foibe Anna Dello Margio

Nella mattinata del 10 febbraio in occasione del ricordo delle Foibe e degli Esuli, il Comitato 10 Febbraio, in collaborazione con il Museo Civico di Storia Militare, ha promosso un incontro per commemorare le vittime, delle tragedie avvenute nel secondo dopoguerra. La Repubblica Italiana, riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati e della più difficile vicenda della storia.

La città di Aversa, non dimentica le vittime di questa tragedia che ha incrociato con la storia di Aversa, che per decenni ospitò, presso il campo profughi baraccato, gli esuli giuliani. Per l’occasione è stata celebrata una cerimonia di commemorazione, a nome del Comitato aversano Salvatore de Chiara ha ricordato le migliaia di vittime di quella persecuzione, alla presenza di alcuni degli ex profughi e dei loro discendenti, i quali hanno raccontato la loro angoscia, il loro dolore, le loro sofferenze e le speranze che si sono concentrate negli anni di permanenza ad Aversa. Il Parco Pozzi, luogo dove si è tenuta la manifestazione, non è un luogo qualsiasi, e nel giorno del ricordo è diventato scenario di racconto che contribuisce a rivivere una pagina tragica della nostra storia per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata: le uccisioni, le torture e le sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi.

Numerose sono state le iniziative organizzate dalla cittadina aversana, in sinergia con le scuole, associazioni e istituzioni, per mantener vivo il ricordo di questa importante e dolorosa pagina di storia italiana. Tra le scuole presenti al Parco Pozzi una delegazione di alunni delle classi terze dell’istituto “ A. Volta” accompagnati dai docenti, una delegazione del Liceo “Jommelli” e i rappresentanti della consulta provinciale degli studenti, i quali hanno potuto interagire con chi ha vissuto e patito sulla propria pelle, l’atrocità della guerra. La memoria è stato il filo conduttore dell’incontro, l’occasione per conoscere, e ricordare questi eccidi, ma soprattutto per poter riflettere e tenere alta la memoria, che passa ai più giovani sui terribili eventi. Nella stessa giornata anche l’istituto comprensivo statale “Gaetano Parente”, diretto dalla professoressa Angela Comparone, ha realizzato una serie di iniziative commemorative per ricordare il genocidio delle Foibe, con lo svolgimento di un progetto scolastico sul filo conduttore “Perché dimenticare è il crimine peggiore”.

 Il 10 febbraio, grazie a queste molteplici iniziative, resta un monito nella mente dei giovani, giorno dedicato alla commemorazione degli eccidi di migliaia di italiani ed alla riscoperta della storia nazionale.


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