Rodrigo Grande è un regista e sceneggiatore argentino, quarantaduenne, ha recentemente presentato alla Festa del Cinema di Roma la sua ultima opera “Al final de tunel”, un film tra il visionario e la suspense con una storia in chiaroscuro. La nostra Anna Baia lo ha intervistato in esclusiva.
Roma. Auditorium parco della musica. Ristorante SparTito, venerdì 29 Ottobre.
Io un cappuccino e lui un vino rosè, mentre Josè Luis Marìn, seduto accanto a me, riguarda su Instragam le foto della premiére.
«Il mio colore preferito è l’azzurro perché è il colore del mare e del cielo»; così è iniziata la nostra chiacchierata sull’undicesima edizione della Festa delcinema di Roma alla quale Rodrigo Grande ha partecipato con la pellicola «Al final de tùnel» di cui è sceneggiatore e regista. Poi mi racconta di Roma e sottolinea con verve: «sì Roma è un vulcano di amore e di fuoco. Non capisco, però, perché la gente a Roma va a dormire così presto»; a ciò mi è sembrato opportuno dirgli che le sue ragioni sono motivate dal fatto che non conosca i posti giusti! Mi guarda, mi sorride ed esclama:«ho problemi con l’agorafobia!». A me napoletana, un argentino ha rubato l’ultima parola. Bravo Rodrigo! Dopo qualche sigaretta e qualche sorso di vino rosè mi racconta del suo amore per Sofia Loren e Claudia Cardinale con le quali spera di «avere una notte di fuoco». Ed io rido e sorrido. Con il mio drummino pronto gli chiedo di 8 e mezzo di Fellini e lui :«è la storia di un uomo che piega una donna perché non sa voler bene». Decido di rendere il tutto ancora più metaracconto e mentre si chiacchiera dal mio tablet guardiamo tutti e tre lo spezzone «perché non sa voler bene»: le parole che Claudia ripete a Marcello Mastroianni alias Guido nel film. Rodrigo si aggancia alla pellicola e mi dice :«io sono molto egocentrico ma sono gentile con le donne e con i bambini». Tra foto, brindisi ed autografi che lascia ai passanti arriviamo al suo film. Ridendo ma serioso al tempo stesso mi dice: «è una pellicola maledetta. Chi la guarda muore. Mi piace la reazione del pubblico perché (scherzando) è morto di paura!»
A: il tuo film è geniale?
Rodrigo: «Sì»
Josè: «con il film Rodrigo ha superato il suo tunnel passando dalla parte nera alla libertà».
R: «Io con il mio film sono passato dalla mia parte nera del cuore ad un intento di possibile libertà». Aggiunge: «Hitchcok è uno stronzo perché mi ha plagiato con anteriorità!»
Mi parla, poi, della prossima pellicola anticipandomi che «avrà come protagonisti Josè Luis Marìn, Maribel Verdù e Concha Velasco». Diretto, Josè esclama (ridendo) : «Maribel e Concha ancora non lo sanno!»
Dopo un’ora circa di chiacchiere e risate gli chiedo un finale per la mia intervista e Rodrigo: «il tuo giornale sarà eliminato dopo questa intervista. Aspetto che fallisca (ride sonoramente)».
Ah ma l’ultima battuta è stata questa qui «PORCA ROMA SARAI NOSTRA!»