Quattro sono state le giornate dal 7 al 10 Aprile che hanno interessato la riapertura dell’ex-manicomio di Aversa. Riqualificare il parco della “Maddalena” è questo l’obiettivo, a fare tutto ciò non sono dei rivoluzionari, ma dei semplici cittadini volontari che con impegno e passione hanno deciso di mettersi in gioco: liberare il bello che è intorno a noi. L’iniziativa è stata presa a cuore dalle associazioni residenti nell’ex ospedale psichiatrico: Fattoria Fuori di zucca, Laboratorio politico Iskra, Don Chisciotte, Cittadinanza attiva, Centro studi Le Reali case dei matti, che grazie alla fattiva collaborazione dei tantissimi volontari, la vera forza dell’organizzazione senza i quali la manifestazione non si sarebbero potuta svolgere, hanno trasformato i padiglioni dell’ex manicomio in un centro accogliente, dove la memoria calza a pennello e l’arte fa da cornice.
Da incubo ad un sogno: un desiderio comune “La Maddalena che vorrei”- “per mostrare ciò che la Maddalena era, ciò che è adesso e ciò che potrebbe essere”
Il coraggio, la tenacia, la caparbietà hanno contraddistinto tanti cittadini che hanno fatto decollare il progetto con teatro, arte, musica e mercatini m,a soprattutto laboratorio di idee, intensi sono stati momenti di condivisione e di dialogo per il rilancio del territorio.
Il parco della Maddalena rinasce dopo anni di agonia, abbandono, incuria e lotte, riesce a intravedere squarci di luce dai vetri dei padiglioni completamente trasformati. Un contenitore di idee da sviluppare, una officina del fare. Durante le due ultime giornate è stata ospitata l’installazione fotografica “Legame” di “Aversa in Rudere” attiva e presente anche la pagina fb. Una presa di coscienza, un risveglio del senso civico. Un atto d’amore per la nostra città. Sveglia aversani, non cerchiamo altri posti. La bellezza è sotto i nostri occhi, basta aprirli.