Dopo vari anni di attività la Libreria Sociale “Il Dono” si è
ormai consolidata come centro di cultura e come esempio della possibilità di
rinascita cittadina grazie alla consapevolezza civica. Nata con l’impegno dei
volontari coordinati dall’utopia del professore Fortunato Allegro, la libreria
è stata all’inizio un punto di riferimento per il recupero dei libri e del
materiale cartaceo che veniva buttato via, ma il patrimonio librario non poteva
essere semplicemente accantonato, e così attorno ai libri è nato un circolo
virtuoso che ha iniziato a regalare ed a scambiarsi i testi, finendo poi per
donare il proprio tempo ed il proprio impegno ad un progetto più ambizioso, il
lavoro dei volontari ha anche consentito che la struttura, abbandonata e
fatiscente, divenisse accogliente e funionale alle esigenze. Quella che era la
vecchia palestra dell’ex Liceo Artistico di piazzetta Don Diana, è diventata
così un punto d’incontro, un circolo aperto a tutti, un presidio di legalità
sul territorio, che dal 2013 ospita anche l’associazione Libera – Contro le
mafie. La collezione di libri si è oggi ingrandita anche grazie al recupero di
centiania di volumi provenienti dalle dismissioni di varie librerie napoletane
e si è venuta strutturando una vera e propria biblioteca che ha ampliato il
ventaglio delle proprie attività. Dai corsi scolastici gratuiti per stranieri
alle giornate di invito alla lettura, dalle iniziative di solidarietà alle
presentazioni di nuovi libri, proponendo anche momenti di approfondimento sui
temi dell’editoria, della libertà d’espressione e dell’educazione. >>>>
Nel pieno centro della città l’esperiena del “Dono” rappresenta
un’isola felice, la dimostrazione di un esperimento riuscito che ha coniugato
il riciclo con la cultura e con il recupero degli spazi urbani abbandonati,
proponendo anche un modello alternativo di aggregazione e di gestione degli
spazi collettivi. Sono stati i giovani, e soprattutto i meno giovani, del
“Dono” a realizzare quell’orto urbano che oggi ingentilisce la
vecchia scuola abbandonata, è partita dal “Dono” la proposta di
realizzare in città la Casa dell’Acqua, un progetto che permetterebbe di
ottenere un evidente risparmio migliorando la qualità dell’acqua che beviamo e
tutelando l’ambiente, che però, malgrado l’inserimento in sede di approvazione
dell’ultimo bilancio comunale, giace in attesa di realizzazione. Con la
testardaggine dei sognatori i volontari del “Dono” vanno avanti,
nella difesa e nello sviluppo di uno spazio e di un progetto che costituiscono
uno dei modelli di un rinnovato rapporto con la realtà sociale e con l’idea di
città per l’edificazione di una “Aversa Diversa” .