Angelo Calemme è un giovane filoso
napoletano, non si è voluto rintanare in un rifugio speculativo a leggere i
venerati maestri ma ha preferito una via dinamica alla filosofia.
>>>
Deluso dal mondo accademico italiano, è ricercatore presso l’Università
di Barcellona, dividendosi tra gli studi e i lavori più disparati, convinto di
dover sperimentare in prima persona gli effetti della società odierna sugli
individui per poi poterne fare una analisi nei suoi scritti. Il suo ultimo
lavoro “Galileismo, kantismo e tecnocrazia. Il ruolo del politico oltre la
modernità”, mette in luce esattamente la deriva di un sistema politico e
sociale che ha perso di vista i propri fondamenti ideali per affidarsi
totalmente alle abilità dei “tecnici”, in una degenerazione del metodo
scientifico di ascendenza galileiana che disumanizza e spinge verso lo
sfruttamento. È dalla riscoperta del sapere scientifico “puro” e della
consapevolezza individuale di matrice kantiana, che Angelo Calemme parte per
costruire la sua analisi critica dell’Europa attuale proponendo una nuova
coscienza collettiva europea da dover costruire sulla base di un profondo
radicamento nel mediterraneo, una nuova Europa dei diritti. C’è una grande
carica programmatica e politica in quest’opera che fustiga le certezze e
propone alternative frutto dell’unione sistematica delle istanze in un progetto
comune.