Il corso Umberto I, comunemente denominato via Seggio dagli aversani, ha cambiato destinazione: se prima era considerata “la via Chiaia” di Napoli, per il gran numero di negozi di abbigliamento e di gioiellerie, il luogo dello shopping e degli acquisti – “l’ho comprato al Seggio” – in rinomati marchi di settore, attualmente è la strada dei locali, dei pub, dei ristoranti che come funghi sono stati aperti in tempi brevissimi. L’Amministrazione comunale intendeva diversificare la concentrazione dei locali di svago da via Corcioni, dopo le pressanti proteste dei residenti, e del parco Argo congestionato dal traffico serale, spostando appunto in via Seggio, tristemente vuota di sera, i punti di attrazione di giovani e meno giovani. >>>>
All’aversano che tornerà ad Aversa per le ferie, salterà agli occhi l’evidente trasformazione della via cittadina: a tarda sera, uno sciame di giovani nei locali, assembrati nella piazzetta antistante il convento di Sant’Antonio, fino ad arrivare in piazza Marconi. Qui lo scempio è oltre l’immaginario (di ciò tratterò in seguito con una riflessione ad hoc), sia per il convulso e disordinato parcheggio “tutelato” da abusivi, sia per l’inesistente manutenzione, unico parcheggio di tante auto e motocicli in ogni ora del giorno.
Ora una domanda: ma chi ha voluto il dirottamento della movida aversana in zona Seggio, fino alla cittadella episcopale, non ha calcolato la necessità di un parcheggio alternativo a piazza Marconi e ben disciplinato? Attendiamo risposta…