Sfogliare un giornale, specialmente tramite il web, dà il senso dello smarrimento assoluto. Troppo tristi i nostri giorni, troppo stressanti le nostre giornate lavorative per poter leggere senza ulteriore affanno quel che ci sommerge a valanga: delitti, violenze, soprusi ed inenarrabili sciagure naturali. Come non sentire il cuore oppresso da tanto dolore? Ma la vita continua, il tempo fugge, scivola dalle nostre esistenze che rischiano di appiattirsi, lasciando in un remoto spazio quel che, invece, dovrebbe occupare per lo più il nostro essere… “Alle fronde dei salici” i poeti hanno appeso le cetre? Strano a dirsi, ma non è così: giovani poeti accarezzano il cuore con la leggiadria dei loro versi, grandi poeti continuano a trovare ispirazione pur nella tempesta dei sentimenti e vivono in una vita riservata ma ricchissima la Bellezza dei sogni, quelli veri, per i quali ancora è bello vivere. E’ un onore per la redazione de L’Eco ospitare le voci dei poeti, pubblicare le loro elegie, perché attraverso le loro rime possiamo aiutare i nostri lettori a voltare pagina, ad estraniarsi dal grigiore della quotidianità, regalando sogni a volontà. Da questo numero, si apre “La stanza del poeta” : grazie a tutti i poeti, in particolare all’amico Vincenzo Diana il quale ci avvierà sul sentiero della Bellezza porgendoci le gemme della sua preziosa collana.