Amo…
Amo il tiepido vento
di mezza sera,
il mare assonnato
e privo di voce,
il fitto silenzio
che attira la notte.
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Amo le rondini
libere e svolazzanti,
i gracili petali
che piangono brina,
i rumori di festa
del mio vecchio paese.
Amo l’immenso
che non so capire,
l’incerto domani
coi suoi chiaroscuri,
i bimbi intrisi
d’allegro vigore.
Amo la luna
col suo sguardo svanito,
i vecchi racconti
dei lupi di mare,
i chicchi di grano
appena dorato.
Amo quel Dio
a cui volto le spalle,
le lunghe preghiere
di quand’ero innocente,
il mese di maggio
profumato di pace.
Amo il mondo
che a tratti sorride,
le mani care
che m’hanno sfiorato,
le mie poche vittorie
a cui lego la vita.
L’ultima lezione
Nel silenzio della sera
vi rivedo ad uno ad uno.
Li conosco quei sorrisi
quegli sguardi un po’ curiosi.
Il destino ci guidò
verso mete ben precise
ed è il tempo, suo padrone,
che ora ci allontana.
Rivivo ancora oggi
i vostri primi dubbi
le sorprese dell’infanzia,
la voglia d’imparare.
Ciò che qui avete provato
appartiene un po’ anche a me
e le lacrime versate
sono, anch’esse, un poco mie.
Ci hanno fatto da cornice
le stagioni e i loro doni,
le favole immortali,
i valori mai perduti.
Il mondo ci ha parlato,
ci ha svelato i suoi segreti,
dell’uomo ora sappiamo
che vive anche di odio.
Quanti sogni avete acceso
e quanti brilleranno;
quanti fiori per la strada
vi attendono assetati.
Non sprecate i vostri anni
e non cedete alle illusioni,
sappiate fin da adesso
quanta forza ha il vostro cuore.
Se un giorno piangerete,
non vi vergognate:
non c’è uomo che non soffra,
a meno che non lo nasconda.
Siate semplici e leali,
siate amici sempre pronti,
non tendete i vostri pugni
ma le mani se potrete.
Non bruciate le emozioni
e vivete nel perdono,
pregate il vostro Dio
qualunque sia il suo nome!
Sradicate i pregiudizi
e non siate prevenuti,
accogliete chi è diverso
e credete nell’amore.
Disprezzate solo il male
e non ciò che non avete,
accettate le sconfitte
senza mai fare vendette.
Questa è l’ultima lezione:
vi accompagni ovunque andrete
sul sentiero della vita!
Sangue
Hanno sporcato
il mio sangue
con lo sterco dell’invidia
e l’aridità di menzogne
senza nuvole.
Hanno devastato
i miei sogni,
sventolandoli sulla forca
della vergogna
per poi svenderli
al primo rigattiere
senza scrupoli,
che ne ha fatto tappeti
di maldicenze.
Hanno violentato
i miei ideali
incatenandoli
alla gogna
del pubblico ludibrio,
frustandoli
col veleno dell’infamia!
Ma non sono riusciti
a fermare la mia mente
e le mie dita
che raccontano
una nuova strofa
della mia vecchia vita
e rivestono
con brandelli di poesia
la falsità
di chi un tempo m’era caro!
Vortici
della sfiducia, sul suono ermetico
delle parole, sui sassi taglienti
dell’imprecazione.
Scivolare nei buchi troppo stretti
della fantasia , nelle lune piene
dell’assurdità, nei rimpianti
inutili della follia.
Scoprire finti paradisi,
dove l’aria è un attimo
e l’anima un’idea.
Violare il tempo che brucia
l’ansia della vita, gli altari apatici
dell’abbandono, gli specchi lucidi
della perfezione.
Cercare i semi dell’umanità
e le terre fertili della giustizia
col carro malandato
del perdono.
Sputare nuvole d’orgoglio,
piogge acide di ribellione
e grappoli acerbi
d’insofferenza.
Slegare l’impeto del piacere,
frantumando gli argini
dell’esitazione
e i muri putridi
della coerenza.
Perdersi nell’incanto cosmico
dell’illusione, nella bambagia
dei sentimenti, sfiorando rapido
l’immortale.