L’Uif, l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, con la comunicazione del 9 agosto
L’usura è la pratica consistente nel fornire prestiti a tassi di interesse considerati illegali, socialmente riprovevoli e tali da rendere il loro rimborso molto difficile o impossibile. Vittime dell’usura sono solitamente persone fisiche e aziende che per uscire da situazioni finanziarie estremamente difficili, trovano credito presso canali non ufficiali. L’Uif specifica come i risultati di recenti ispezioni mirate e di approfondimenti finanziari su operazioni sospette riconducibili al fenomeno dell’usura, hanno reso opportuno aggiornare lo schema dei comportamenti anomali e come tali sospetti, previsto in una precedente comunicazione del 24 settembre 2009.
Con la recente comunicazione datata 9 agosto 2011, l’Uif aggiorna gli schemi di comportamento connessi all’usura, sottolineando che la corretta individuazione del profilo economico-finanziario del cliente e il continuo aggiornamento delle relative informazioni costituiscono un presupposto indispensabile per assicurare un efficace adempimento degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette.
Si chiede così particolare attenzione al clienti censiti genericamente e molto spesso anche in maniera impropria, con il codice di attività economica “famiglie consumatrici” e ai rapporti ancora attivi intestati a società da tempo Cessate.
Quali sono i segnali evidenti che devono preoccupare gli intermediari finanziari perché connessi all’usura?
Se l’usura si caratterizza per un’operatività frazionata, quindi ripetuta nel tempo e basata su un intenso ricorso al contante, quindi in primo luogo, occorre prestare attenzione all’utilizzo smodato di denaro contante. Primo segnale di avvertimento di un fenomeno riconducibile all’usura è l’uso eccessivo di denaro liquido, contante.
Se l’usura si cela dietro comportamenti inusuali rispetto ai settori economici in cui i clienti sono inseriti, specialmente quando si tratta di piccoli imprenditori attivi nell’edilizia, nel commercio al dettaglio ed in quello degli autoveicoli, lo spostamento di contanti è l’anomalia più evidente, ma ancora trascurata.
Trascurata perché certi acquisti di beni, come case e auto, non possono avvenire in contanti e di conseguenza gli imprenditori del settore, non possono avere una frequente movimentazione in entrate e in uscite dai loro conti.
Da ultimo, particolare attenzione va prestata anche ad eventuali condotte anomale dei collaboratori esterni all’attività bancaria o finanziaria, come promotori finanziari, mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria.
Segnali riconducibili all’usura:
– uso eccessivo del denaro contante;
– assegno;
– condotte anomale dei collaboratori esterni.
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Al fine di migliorare le capacità di rilevare i profili di sospetto, l’Uif, nella sua comunicazione stabilisce quanto sia opportuno che gli intermediari adottino procedure di selezione automatica delle operazioni anomale che, sfruttando anche le informazioni contenute in archivi diversi dall’Archivio Unico Informatico, consentano di individuare efficacemente le operazioni di usura. Nella comunicazione del 9 agosto, l’Uif fa proprio questo, ossia distingue le operazioni anomale riconducibili all’usura, sia sotto il profilo oggettivo che sotto quello soggettivo.
Si pensi ai cambi allo sportello di titoli non solo a clienti occasionali, ma soprattutto a clienti già noti contro pagamento per cassa delle relative somme (Fenomeno delle operazioni fuori conto).
Molto usati sono anche gli assegni a me medesimo che non possono essere negoziati da soggetti diversi dal traente, per qualsiasi importo che rivelano connessioni con l’usura, sotto il profilo soggettivo, così come si legge dal testo divulgato dall’UIF.
* Consulente del Lavoro
Sindacalista CGIL