Ho accettato la Direzione dell’Eco di Aversa con lo spirito di un prete che parte per la Missione. I terrori in cui si va in missione, solitamente, sono territori difficili, in cui chi va cerca di portare innovazione ma spesso finisce per fare esperienza con chi sta. Mi sento come il prete alla missione, perché come quel prete appartiene alla Chiesa, intesa come l’assemblea del potere Vaticano, e da essa si vuole distinguere con l’impegno, l’intellettuale appartiene al Salotto, inteso come assemblea dei vani propositi, e da esso mi vorrei distinguere. Troppo spesso nel Salotto si dibatte, si prende posizione, ci si indigna, ma tutto finisce con uno sfogo fra amici, salutare per la psiche ma infecondo per la comunità. Un po’ di sano impegno civile, attraverso la Direzione dell’Eco di Aversa, mi darà forse l’occasione di portare qualche idea nuova e spero mi dia l’occasione di accrescere la mia esperienza, umana e professionale, bagnando i miei panni in acque ricche ma tumultuose. >>>>
Aversa e tutta la provincia di Caserta formano un territorio appunto ricco, per la sua storia millenaria che va da Spartaco a Garibaldi passando da Vanvitelli, di talenti che vanno da Domenico Cimarosa a Roberto Saviano e perché no, di sapori, che vanno dalle mozzarelle alle primizie ortofrutticole, ma questo territorio è anche un territorio ricco di cronaca nera, di veleni sotterrati che ammalano le persone e di veleni politici ed economici che ammalano la società civile. Vale la pena provare a promuovere questo territorio partendo dal buono di ieri e di oggi per superare il male di oggi e di ieri.
L’Eco di Aversa vuole diventare uno strumento di promozione di tutto quanto di buono c’è nel territorio, patendo dalla cultura e dallo sport. Particolare attenzione sarà posta nel seguire le esperienze dilettantistiche dei giovani che se opportunamente promosse ed indirizzate potrebbero dare luogo a talenti e professionalità.
Le persone che si dedicano e viepiù che si dedicheranno alla pubblicazione del giornale, alla gestione ed all’aggiornamento del sito internet [www.ecodiaversa.com], anche partecipando alle attività dell’Associazione Gaetano Parente, contribuiranno con professionalità, talento e dedizione a promuovere Aversa e il territorio circostante. Come direttore dell’Eco, in nome e per conto dell’Associazione Gaetano Parente rivolgo un invito ai sacerdoti che praticano la loro missione negli oratori e nelle associazioni, agli insegnati delle scuole, quelli che oltre alla lezione cosiddetta frontale, ascoltano ed educano, agli allenatori delle associazioni sportive, in buona sostanza a tutte le persone di buona volontà impegnate ad allevare i futuri cittadini di Aversa, venetici a conoscere, aiutateci a sviluppare un progetto, forse una comunità migliore, più onesta, più ricca, più cosciente dei diritti di cittadinanza.
Il progetto che verte intorno all’Eco, in effetti, punta proprio a promuovere una cittadinanza più cosciente e più orgogliosa anche per un più vivo senso di appartenenza.
Come afferma Pino Aprile nel suo libro “Terroni” [ed. Piemme, anno 2011, ISBN 978-88-662-1602-5] i cittadini italiani del meridione, a partire dal 1861, sono stati educati alla minorità ovvero ad una cittadinanza di “serie b” declinata in una realtà quotidiana in cui ci si confronta con una Pubblica amministrazione (lo Stato centrale, ma anche il Comune, la Provincia e la Regione) autoreferenziale, lontana se non indifferente alle istanze del cittadino malato che abbisogna di cure, delle cittadine che lavorano ed hanno bisogno di un nido e di una scuola che educhi i loro figli, dei cittadini che si spostano ad hanno bisogno di treni e strade affidabili e sicuri, ecc..
La cultura e lo sport possono rappresentare il veicolo per far sollevare la cittadinanza di Aversa da questa condizione di minorità. La cultura e lo sport sono come il primo stadio di un razzo che muove dall’inerzia, le spinte successive, fatte di progetti, investimenti, economia e anche di politica, contribuiscono alla spinta, ma solo dopo il passaggio dalla stasi al movimento. In una comunità la cultura è movimento, dinamismo, contaminazione; in buona sostanza è l’immagine che quella comunità dà a se stessa ed all’esterno, la cultura è l’orgoglio dell’appartenenza, identificazione e rappresentazione.
La recente notizia del rogo di un’opera della collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Casoria, data alle fiamme dallo stesso Direttore, Antonio Manfredi, per denunciare l’assenza di finanziamenti ed il disinteresse delle istituzioni, per non parlare dei crolli nell’area archeologica di Pompei, evidenziano due cose: Il percorso da compiere per sollevare, anche culturalmente, molte aree del meridione è lungo; forse l’assenza di una diffusa domanda di cultura nel territorio ovvero una domanda di cultura più ampia di quella della borghesia intellettuale.
L’uscita di questo primo numero dell’Eco in prossimità della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative è del tutto casuale. Non ci vogliamo occupare della campagna elettorale e non lo faremo fino a quando non ci sarà nel territorio un tessuto politico e personalità sufficientemente rispettabili da rispettarsi fra loro, pur nel confronto dialettico, che propongano invece di concentrarsi sulla denuncia del malaffare altrui, quando poi, spesso sono già pronte, nell’eventualità, ad organizzare il proprio.
Considerato che le cose della politica o forse meglio dei politici, in questo momento storico, danno solo dispiaceri ai cittadini, meglio concentrare l’impegno per costruire dal basso un’altra comunità ed un’altra Politica al servizio dei cittadini!
Con questo non vogliamo alimentare la frustrazione e magari l’astensionismo, anzi invitiamo i cittadini di Aversa ad andare a votare.