Continuano le attività dell’Oratorio Giovanni Paolo II della Parrocchia SS. Nome di Maria – Puccianiello, animata dal Parroco don Antonello Giannotti. Nell’ambito della 3^ Stagione teatrale 2008 – 2009, la Compagnia teatrale” Il Gabbiano” presenta sabato 28 marzo, ore 20,30, presso il Teatro della Parrocchia, “Questi fantasmi”, commedia in tre atti di E. De Filippo. Personaggi e interpreti: Pasquale Lojacono – Domenico Carozza; Maria, sua moglie – Miriam Picozz; Alfredo Marigliano – Gianluca Ariemma; Armida, sua moglie – Vesna Sansone; Silvia – Rita Marino; Arturo – Vincenzo Cicala; Raffaele, portiere – Marco Bologna; Carmela, sua sorella – Ketty Amoruso; Gastone Califano – Elio Cicala; Maddalena, sua moglie – Federica Granata; 1° Facchino – Luca Guarino; 2° Facchino – Domenico Izzo. Regia: Elena Pennetti, Assistente di scena: Vesna Sansone. Trucco: Melania Di Chiara. >>>
“I giovani della compagnia teatrale ” I Gabbiani ” – ci informa Franco Picozzi, Direttore Oratorio Giovanni Paolo II – sono guidati con amore e passione dalla sapiente regia di Elena Pennetti Mazzarella, che li segue come una seconda mamma, passo dopo passo, anno dopo anno, contribuendo, oltre che alla loro crescita professionale ed umana. I Gabbiani, hanno avuto modo già di farsi conoscere ed apprezzare con rappresentazioni al Teatro Comunale, al Teatro dei Salesiani e al CTS di Caserta e partecipando, inoltre, alle rassegne nazionali organizzati dall’ANSPI, e negli ultimi anni partecipando alle 3 rassegne teatrali organizzate nel “Teatro Caserta Città di Pace” portando in scena classiche commedie della tradizione napoletana, tra le quali ricordiamo la divertentissima ma difficile commedia in 3 atti di Eduardo de Filippo ” Non ti pago” e l’impegnativa, sempre di Eduardo de Filippo ” Questi fantasmi“, e negli anni precedenti : “Gennariello” ancora di Eduardo e poi, “Il Settimo si Riposò” e “Cose Turche” del napoletano d’adozione Samy Fayad, le cui opere ci riconducono anche esse alla commedia classica napoletana nonché “Pericolosamente” e “S.Gennaro” tratte dalla Smorfia di Massimo Troisi”.