L’abbandono dell’uso dell’energia nucleare da parte dell’Italia non ha cambiato la storia del nucleare nel Mondo, ma solo quella dell’Italia che si è trovata a pagare le bollette più care d’Europa. La potenza nucleare installata negli ultimi 20 anni nel Mondo è passata da 250 GW a 372 GW(+49%) e l’energia elettrica prodotta dal nucleare in Europa sta al primo posto con il 35%, essendo la più economica. Adesso sono in funzione 439 reattori nel Mondo, 35 in costruzione e 90 in progettazione(dati IAEA). Il Mondo va avanti, quindi, anche senza di noi che rischiamo di passare dal G7 al G20 e forse, un domani, al G50. >>>
A conforto che il nostro ritorno al nucleare è sensato sono arrivati i ripensamenti di ben undici ambientalisti di rilievo, che in passato si erano detti contrari all’energia nucleare, come il guru dei verdi James Lovelock che ha visto nel pianeta terra un superorganismo che vive(Gaia il pianeta vivente); Stewart Brand(promotore di fonti rinnovabili e della rivista:Whole Earth Review); Patrick Moore(uno dei fondatori di Greepeace); Fredd Krupp di Environmental Defens; Jonathan Lash del World Resources Institut; James Gustave Speth, rettore della scuola di Studi ambientali di Yale. A questi si sono uniti altri quattro famosi ambientalisti: Mark Lynas, giornalista e autore di “Six Degrees”(I sei gradi che possono cambiare il mondo); Stephen Tindale, fino al 2005 è stato il direttore di Greenpeace, simbolo di un ambientalismo “duro”; Chris Smith of Finsbury, ascoltatissimo presidente dell’Autorevole Agenzia Britannica dell’ambiente; Chris Goodall che è stato uno storico pasdaran verde. Concludo ricordando il cofondatore di Legambiente Chicco Testa che ha evidenziato l’importanza dell’energia nucleare per ripulire l’ambiente dai gas climalteranti rispettando, così, il Protocollo di Kyoto ed il successivo accordo europeo. Siamo in buona compagnia. FareAmbiente ritiene di essere, quindi, nel giusto nell’aiutare l’Italia a risollevarsi ricorrendo, anche, all’energia nucleare. Noi siamo ecologisti che condividiamo i progetti seri senza fanatismi ideologici, ma con l’analisi costi-benefici. Il tempo ci darà ragione.