Non ci metteremo in fila per farci prendere le impronte digitali.
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Non è di si sola condanna o di semplici provocazioni di cui ha bisogno questa inqualificabile proposta.
Non intendiamo lasciare soli i genitori rom.
Chiederemo loro di darci la possibilità di realizzare una baracca gagè, anche simbolica, in ogni campo rom, non soltanto per rendere visibile la nostra sensibilizzazione a genitori, famiglie e agenzie educative , ma, nell’eventualità che si passi dalle parole ai fatti, saremo presenti in forma pacifica per impedire di praticare una simile violenza morale.
Ci sono voluti secoli affinché la vita dell’infanzia potesse avere un valore e non possiamo rimanere inerti di fronte allo stravolgimento di Dichiarazioni, Convenzioni internazionali, europee , Costituzione e leggi nazionali, che assimila tutti i bambini rom a potenziali delinquenti, per giunta in condizioni di vita estremamente precarie.
Siamo consapevoli quanto debba ancora maturare in tanti di noi una dimensione sociale e umanitaria che ci eviti di tenere queste minoranze etniche ai margini e di rimproverarle continuamente perchè sono marginali e incapaci di assumere il senso della genitorialità.
Soltanto un atteggiamento pubblico e privato di accoglienza e di opportunità e, in alcuni casi i risultati sono i visibili, può a nostro avviso essere capace di sviluppare responsabilità, rispetto e autonomia culturale.
Per le adesioni al comitato, contattare e/mail: cristianosocialibari@hotmail.it