Ci siamo, certo che ci siamo ancora! E ci saremo, stavolta, senza fermarci più. Si, avete capito bene, senza fermarci più. Ci saremo pure questa estate e pure a Ferragosto. Pure a Natale. Ci saremo, senza più fermarci. /_ Foto: Londra, Liverpool Street Station, da tripadivision.it _/
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Artigiani, volontari, con il poco tempo a disposizione, ma ci siamo e ci saremo. E’ necessario. “Il mio canto libero“, recita una canzone di Lucio Battisti. Una voce tra le voci. Una piccola voce. C’è, resiste questa voce.
Intanto si riprende a pubblicare senza più fermarci, poi, non appena possibile, cercheremo di attivare i mezzi tecnologici che conosciamo ed abbiamo a disposizione, ma che non possiamo ancora usare perché richiedono tempo, tanto tempo, troppo tempo, proprio quello che non abbiamo.
Per l’intanto, ci siamo. “Il mio canto libero“, il nostro canto libero. Per Aversa. Affinché si realizzi il Sogno: “1° Cultura; 2° Turismo”. Contro il degrado. Contro la condizione da terzo mondo in cui versa
A favore del cambiamento, della civiltà, dell’educazione civica, dell’innovazione, della collaborazione costruttiva, dell’apertura all’esterno, della legalità, dell’ottimismo, dell’azione, della costruzione, della Cultura, della Conoscenza, del rispetto dei luoghi pubblici, dell’europeismo, della solidarietà. A favore dell’Arte, della Poesia, della Letteratura, della Musica.
Nell’interesse di Aversa. “Il mio canto libero“, il nostro canto libero. Sull’esempio di Londra, città della Libertà e della Democrazia. Della Cultura. Della convivenza pacifica. Dove, nell’underground, viaggiano assieme, nel reciproco rispetto, l’elegante uomo d’affari con abito grigio ed il giovane rivoluzionario con i capelli color rosso ed i pantaloni rotti e sporchi.