Si è conclusa con una splendida serata, presso la sala conferenze del P.I.M.E. di Trentola Ducenta, la 9ª Edizione del Premio di Poesia “Eduardo” – Città di Trentola Ducenta, organizzata dall’Associazione Culturale “ALTAVOCE” in collaborazione con
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Buona l’affluenza di pubblico che ha potuto vivere un momento di tranquillità in un’oasi già di per sé segnata da un’atmosfera mistica e particolarmente accogliente qual è quella del Pontificio Istituto di Trentola Ducenta.
Tanti i partecipanti al concorso provenienti dalle cinque province della nostra Regioni e dal Lazio, dalla Puglia, dalla Calabria, dall’Emilia, dal Veneto, che hanno conferito al concorso uno spessore nazionale. Molti i giovani e le istituzioni scolastiche che con la loro presenza e con gli alti sentimenti espressi nelle loro opere hanno dato vigore alla manifestazione e suscitato attimi di profonda partecipazione.
Tutti i testi presentati sono risultati degni di menzione; tutti potevano essere inseriti tra i premiati, ma come è prassi nei concorsi, c’è l’obbligo di una selezione che porta a sceglierne solo alcuni: infatti molto attento e oculato è risultato l’intervento dell’ottima giuria, composta dal prof. Angelo Calabrese (presidente), dalla prof.ssa Clelia Verde e dalla dott.ssa Enrica Cristiano, che ha saputo, con grande maestria e con unità d’intento, vagliare e motivare con attento giudizio i testi che poi sono risultati vincitori delle varie sezioni in concorso. Recitava così, infatti, la nomina a Soci Onorari che l’Associazione ALTAVOCE ha voluto conferire loro: “Per l’ammirevole impegno dimostrato nello svolgimento dell’oneroso lavoro e la serenità evidenziata nei giudizi e nelle motivazioni”.
Due le sezioni in gara: quella in lingua e quella in vernacolo. Tre sono stati i premi assegnati per ogni categoria, più il “Premio Giovani”, una “Menzione Speciale della giuria” e la prestigiosa “Medaglia d’oro” quale premio speciale.
Grande partecipazione del pubblico presente alla consegna dei premi; qualche attimo di smarrimento nei vincitori, almeno quelli più giovani non avvezzi a queste emozioni e una naturale simbiosi tra poesia e musica, suggerita dall’ottimo trio dei maestri Gennaro Franco, Anna Farina e Igor Di Martino della Camerata Strumentale Campana che ha accompagnato la serata con brani d’autore scelti, sia in lingua che in vernacolo.
Il primo ad essere assegnato è stato il Premio Speciale Giovani che è stato conferito alla poetessa Rosaria Lucci di Giugliano con l’opera “Silenzio“.
La menzione speciale della giuria è andata, invece, al poeta Luigi Concione di Lusciano con la poesia”‘E ccose ‘e ll’atu munno“.
La sezione in lingua ha visto l’assegnazione di tre premi: è risultata seconda classificata la poetessa Mariella Larenza di Caserta con l’opera “Le donne come me“e al primo posto si è classificato il poeta Francesco Rotunno di Carinola con l’opera “L’uomo e il fiume“.
Nella sezione in vernacolo si è classificato al terzo posto il poeta Vincenzo Cerasuolo di Marigliano con l’opera “Ll’angiulillo“; al secondo la poetessa Marcella Montagna di Lecce con la poesia “Omaggiu allu dialettu” e al primo posto la poetessa Leda Briganti Tommasi di Lecce con l’opera “Arba d’amore“. Molto significativo è stato il momento della presentazione delle due poesie in vernacolo leccese che, dopo la traduzione letta dall’associata Maria Rosaria Borrelli, hanno portato in sala il bel suono del dialetto pugliese che “prepotentemente” conquistava spazio nell’ambito del concorso con l’ottima interpretazione della prof.ssa Marcella Montagna. Per finire è stato assegnato il premio più ambito, quello speciale della medaglia d’oro, che per questa 9ª edizione, è andato al poeta Raffaele Galiero di Casalnuovo con l’opera “Chi sa’“.
In definitiva una splendida serata di poesia, musica e… cordialità: una iniziativa che l’Associazione Culturale ALTAVOCE porta avanti con tenacia, tra difficoltà che a volte inducono ad abbandonare, a lasciar perdere, ma, invece, sono proprio queste difficoltà che spronano a dare sempre di più, a migliorarsi, perchè solo così, si può arrivare agli altri, con la nascosta speranza di coinvolgerli, affinché anche con il loro contributo si riesca a crescere e valorizzare al meglio questo nostro bistrattato territorio afflitto da problematiche che non è affatto il caso di ricordare: basta guardarsi intorno.