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L’edificio, recentemente restaurato con un finanziamento europeo nel 1998, identificato come “Museo del tessile e dell’abbigliamento”, va a colmare un vuoto in una città che fondò parte della sua economia sulla lavorazione delle fibre tessili (seta, lino e cotone) e sulla produzione di preziosi ricami e che può vantare una tradizione sartoriale, al femminile e al maschile, ancor oggi apprezzata nel mondo.
Nel 1870 con Regio decreto l’antico Conservatorio fu riconosciuto Ente Morale, con la denominazione di “Real Istituto di Mondragone”, alle dipendenze del Ministero per
Nel 1915 divenne un convitto per le orfane, con scuola elementare e giardino d’infanzia. Erano gli anni della guerra e, chiuso il convitto, vi fu istituita una scuola popolare operaia che, dopo due anni, ospitò i profughi del Friuli. Una parte dell’edificio fu destinata ad asilo, per accogliere i figli dei soldati chiamati al fronte.
Nel 1924 l’Istituto si fuse con il “Convento femminile di lavoro” del Carminiello, unitamente alle sue quaranta alunne operaie, varie maestranze e personale tecnico-amministrativo.
La recente costituzione del “Polo regionale della moda femminile”, istituito con protocollo d’intesa tra
Bibliografia
– Armonie tessili. La collezione di Tullia Passerini Gargiulo, a cura di S. Musella Guida, Napoli 2004.
– Lo spettacolo della Moda. Emilio Federico Schubert. Catalogo della Mostra, a cura di B. Giordani Aragno, Napoli 2004.
– Il Museo del Tessile e dell’Abbigliamento. L’Edificio e la figura di Elena Aldobrandini, a cura di M. Petreschi, Napoli (in corso di pubblicazione).