Si è svolto martedì sera – 15 aprile c.a. – presso l’Auditorium Parrocchiale “Paolo VI” di Succivo, il convegno “Combattiamo l’indifferenza con la cultura della differenziata”, organizzato dalla Parrocchia della Trasfigurazione.
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All’appuntamento, moderato dal dott. Francesco Morelli e dal dott. Alfredo Cretella sono intervenuti il parroco don Crescenzo Abbate; il dott. Giovanni Romano, Vice-Sindaco del Comune di Mercato San Severino che ha relazionato sul tema del “Modello efficiente nell’esperienza laica della pubblica amministrazione”; don Adriano Bustreo, vice-parroco della Parrocchia Nostra Signora di Lourdes di Caserta, che parlato del “Modello virtuoso nell’esperienza cristiana di una parrocchia; nonché, per conto del CONAI, la dott.ssa Maria Concetta Dragonetto, che ha dato un contributo di ordine tecnico e scientifico al tema.
L‘idea di tale convegno ha visto la luce all’interno del Consiglio Parrocchiale, in cui è emersa la volontà che la parrocchia adottasse un’iniziativa significativa sul tema.
L’incontro si è aperto con un suggestivo video, a cui ha fatto da colonna sonora la stupenda canzone di P.Daniele “Terra mia”, avente riguardo le immagini di diversi territori della Campania (tra cui anche Succivo), devastati da cumuli di rifiuti e passati tristemente alla cronaca di questi mesi per il rischio contaminazione.
Al riguardo, nella presentazione dell’incontro è stato evidenziato il fatto che i temi trattati non possono essere affrontati e risolti dai soli politici, i quali pur rivestiti di buona volontà, nulla possono se non hanno a fianco una società civile che li segue e li coadiuva. Proprio a cagione di ciò è più che mai opportuna la chiamata a raccolta dei cattolici, così fieri della loro fede, ma anche della loro terra, di cui rendono grazie a Dio che gliel’ha donata, ed a cui, debbono rendere conto per come la trattano.
E’ per questo motivo, si è aggiunto, che l’incontro, lungi dall’essere una levata di scudi contro qualcuno (precisazione più che opportuna stando alle polemiche che hanno caratterizzato la vigilia) voleva avere il significato di un serio impegno per qualcosa di serio e che ci accomuna tutti: l’ambiente in cui viviamo, appunto! Un momento di cultura, anzitutto, per promuovere la logica che sta alla base della raccolta differenziata; una logica che è molto più aderente al dettato evangelico, se vogliamo, che non agli imperativi di questa società iperconsumistica, perchè pone come parametro nell’utilizzo delle cose, non il denaro e la possibilità economica, quanto l’attenzione all’ambiente e quindi anche all’altro. Sicchè, fare la raccolta differenziata significa, anche e soprattutto, essere fortemente motivati nell’attenzione all’ambiente a 360°, posto che non ha senso parlare di riciclo dei rifiuti, senza anche essere seriamente intenzionati a produrne sempre meno; come dire che il vero “differenziatore” è chi produce meno rifiuti in plastica, vetro, alluminio e carta possibile, piuttosto che chi ne produce tanti e li differenzia. La differenziazione è solo il primo passo, importante certamente, ma non determinante; la meta, invece, è la salvaguardia della nostra terra, che passa necessariamente per un utilizzo più virtuoso e sobrio, oltre che condiviso delle nostre risorse.
Significativa la testimonianza data dal dott. Romano, che ha ampiamente sviscerato le scelte fatte dal Comune di Mercato San Severino (alla ribalta nazionale per i risultati raggiunti nella raccolta differenziata dei rifiuti), riferendo su esperienze concrete, sempre più all’avanguardia, come la scelta di introdurre nella mensa scolastica del suo Comune materiali di MaterBi, biodegradabile al 100%, anzicchè i normali piatti e bicchieri di plastica. Ancora, si è fatto cenno all’iniziativa volta a non disfarsi di materiali ingombranti in modo indiscriminato, ma a depositarli presso il centro di raccolta allestito dallo stesso Comune, dove ognuno può recarsi e prelevare quegli oggetti ancora in buono stato di conservazione, promuovendo in tal modo la “cultura del riuso” in antitesi alla logica consumistica e sprecona dei nostri tempi.
Don Adriano Bustreo ha testimoniato come varie parrocchie di Caserta, sin dal mese di Gennaio, hanno avviato attività di raccolta differenziata, riuscendo a sensibilizzare in modo diretto tante famiglie, che quotidianamente si recano nei cortili parrocchiali per depositare materiali, in parte destinati al riutilizzo (ingombranti in buono stato di conservazione) e in parte al riciclaggio industriale (vetro, carta, cartoni e plastica).
Don Adriano ha sottolineato come l’iniziativa delle parrocchie casertane è stata promossa con spirito di “carità cristiana”, come “atto di amore” di ogni persona verso il prossimo.
Don Adriano ha anche fatto riferimento ad un’altra iniziativa ecologista della sua parrocchia, quella del pedibus: accompagnare i bambini a scuola a piedi! Un’iniziativa interessantissima, che testimonia come il rispetto per il prossimo e il contesto ambientale si pratica concretamente attraverso condotte di vita sane e controcorrente rispetto al modello imposto dalla società consumistica moderna.
L’incontro si è concluso con l’intervento della dott.ssa Dragonetto, che ha spiegato il ruolo del CONAI (Consorzio delle imprese addette al recupero degli imballaggi), dando anche chiarimenti ai cittadini che sono intervenuti nel dibattito sulle corrette regole di differenziazione dei rifiuti domestici.
La Dott.ssa Dragonetto ha rassicurato i presenti che tutti gli imballaggi recuperati attraverso la pratica della raccolta differenziata vengono destinati al riclico attraverso le opportune tecniche poste in essere dalle aziende specializzate.
Lo stesso CONAI promuove la raccolta differenziata, premiando economicamente i Comuni in base al quantitativo degli imballaggi recuperati.