Hanno ricordato il sacrificio di don Peppe Diana, sacerdote casalese ucciso dalla camorra 14 anni fa, nella sacrestia della chiesa San Nicola di Bari a Casal di Principe. Hanno testimoniato il desiderio di vivere in una società diversa. Hanno ribadito la possibilità di sconfiggere la camorra e di farlo tutti insieme, come una comunità sana e solidale.
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I giovani della provincia di Caserta e delle scuole dell’agroaversano, veri ed unici protagonisti ieri mattina, a Casal di Principe, nella giornata per la memoria e l’impegno, hanno scelto da che parete stare. “Casal di Principe – ha detto una studentessa del liceo scientifico di San Cipriano D’Aversa- non può essere sempre e solo ricordata come il paese della camorra, ma deve essere il paese di don Diana”. Il paese di tante forze positive e gente onesta.
Che “la camorra sia il male assoluto e che i camorristi solo dei semplici buffoni”, lo ha ribadito ieri mattina, in una lettera indirizzata al giudice Giovanni Conzo della DDA di Napoli intervenuto per parlare ai ragazzi di Casal di Principe, anche Domenico Bidognetti, oggi collaboratore di giustizia.
“Basta solo una denuncia – scrive Bidognetti- per farli impaurire come dei conigli che scappano” . L’invito è chiaro : “Se siete figli di imprenditori dite ai vostri papà di denunciare coloro che si presentano a chiedere le estorsioni, di non dare mai appoggio a queste persone, mai ospitalità quando ne hanno bisogno per coprirsi la latitanza, dite di non scendere a patto con loro, di non far da prestanome né lavori in società con loro, perché il mafioso senza il fiancheggiatore non è nessuno, non può arrivare da nessuna parte”.
Di mafia non si può vivere ma solo morire.
E domani, nel primo giorno di primavera, nel giorno in cui 14 anni fa, in ventimila, accompagnarono don Peppe Diana al cimitero, dopo che una mano camorrista gli aveva sparato 4 colpi al viso uccidendolo, l’impegno quotidiano si rinnova ancora.
Libera coordinamento di Caserta ed il Comitato don Diana, da Villa di Briano, comune più piccolo del comprensorio aversano, insieme all’Amministrazione Comunale e alle Istituzioni provinciali, ai sindacati, alle agenzie educative, ai cittadini ha promosso per le ore 11, una nuova manifestazione per “gridare – afferma il coordinatore Valerio Taglione- il nostro forte e convinto no a tutti i soprusi e sopraffazioni delle piovre tentacolari di ogni male”.”Sarà – continua Taglione guida di Libera e del comitato- il giorno della speranza, del saper immaginare che anche per queste martoriate terre, è vicino il tempo della liberazione dalle mafie, il tempo nel quale tutti possiamo tornare ad appropriarci dei vicoli e delle strade, delle piazze messe a nuovo e illuminate, con il fragrante vociare dei bimbi e dei giovani in festa”.
Saranno letti e ricordati i nomi di tutte le vittime di mafie; una lunga lista che non vuole essere solo un elenco, ma visi, volti, mani che si incrociano, sorrisi che ci mancano, affetti che ritornano attraverso i loro familiari, parenti, amici, cittadini, associazioni, magistrati e forze dell’ordine in un impegno continuo per spezzare la lunga catena di morte, per sempre, definitivamente.