– Da quando lei ha iniziato il suo mandato, come è cambianto il rapporto tra provincia ed Unione Europea?
— Poiché questo è il mio secondo mandato, posso solo dire come sia cambiato il rapporto da due anni a questa parte. Innanzitutto la nostra amministrazione stà moltiplicando le opportunità di far conoscere l’Europa. In particolare ai nostri ragazzi e ragazze della provincia di Caserta. Attività di ricerca, sondaggi, questionari nelle scuole, indagini, iniziative nel capoluogo, occasioni di viaggi e stage formativi a Brouxell, apertura al mondo delle lingue … insomma abbiamo l’impressione che se le opportunità che stiamo dando con lo sportello “Europa in provincia” che porteranno iniziative come questa di oggi nelle città del capoluogo, le ragazze e i ragazzi della provincia di Caserta hanno qualche possibilità in più rispetto ai loro coetani di altre province di conoscere le iniziative, i vantaggi e le proposte che ci vengono offerte, appunto dall’Europa.
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– Quindi, lei, nei programmidei prossimi mesi, pensa di continuare a lavorare in questo modo per far si che l’Unione Europea possa entrare nelle scuole e accrescere nei ragazzi la consapevolezza di essere cittadini dell’Unione Europea?
— Certo. Per esempio, per me un’iniziativa simpatica per la vostra scuola potrebbe essere quella di inviare una lettera all’assessore Capobianco e chiedergli, se i vostri professori sono d’accordo, ma sembra che lo siano, di far arrivar, nei prossimi mesi, nel vostro istituto “L’Euromobile” e fare un incontro parlando di Europa.
– Presidente, adesso vorrei abbandonare per un attimo l’argomento “Europa” e farle un ultima domanda su uno spettro che spesso ricompare e affligge, da anni, la nostra società. Mi riferisco al problema dei rifiuti. Lei, come provincia, in che modo pensa di affrontare questa piaga?
— Il problema dei rifiuti, è una faccenda che riguarda tutta la regione Campania, non solo la provincia di Caserta. Nella regione partenopea, 14 anni fa, fu scelto un modello che era quello del commissariamento straordinario per l’emergenza dei rifiuti e furono scelti anche alcune strade. Una di queste era quella di dare la concessione ad alcune ditte per poter risolvere il problema. Questo è fallito. Lo sfascio è sotto i nostri occhi. Adesso ci dobbiamo stringere come abbiamo iniziato a fare. Ci siamo accorti che è arrivato il momento in cui tutti gli enti locali in tutta la regione, le cinque provincie e i comuni con tutti i sindaci debbano rimboccarsi le maniche e fare da soli e fare per noi. Questa è la prospettiva che abbiamo davanti.