Il risultato delle ultime amministrative ci consegna un centrosinistra tutto da ricostruire. La sciagurata scelta del centrosinistra di non voler costruire una proposta politica e di amministrazione realmente alternativa al blocco sociale ed economico rappresentato dal centrodestra ha trovato l’inevitabile disfatta nel confronto elettorale.
In questo quadro essere riusciti ad eleggere Mimmo Rosato consigliere comunale è stato il piantare il seme di una pianta che nei prossimi anni dovrà far germogliare una proposta ed una pratica politica realmente alternativa, che parta dai diritti delle persone, che costruisca gli strumenti della partecipazione. Il successo della candidatura di Rosato, che va ben oltre il risultato delle nostre stesse liste che lo sostenevano, indica che il percorso può essere quello giusto. Egli già oggi rappresenta un punto di riferimento importante anche per un elettorato di sinistra che non si riconosce direttamente nei nostri due partiti. Quando abbiamo lanciato la proposta Rosato sapevamo che egli non sarebbe stato solo il candidato dei comunisti; sapevamo, e il risultato ci conforta, che Mimmo avrebbe parlato alla testa ed ai cuori di soggettività plurali e multiformi della sinistra, di tutta la sinistra. Questo valore va tenuto in campo nei prossimi anni e rafforzato. Mimmo si costituirà come consigliere del gruppo de “La Sinistra”, senza aggettivi, senza essere il rappresentante in esclusiva di uno o più partiti, e sarà il riferimento nelle istituzioni comunali per le associazioni, i gruppi, i movimenti, tutte le soggettività che nei prossimi anni vorranno contribuire a mettere in campo un progetto di governo della città alternativo all’esistente. Per quanto ci riguarda, questa esperienza unitaria ci rafforza nella convinzione che vadano costruite e sostenute, a partire innanzitutto dai territori, tutte le esperienze che mettono insieme e danno forza alla sinistra e alle sue istanze. E’ per questo che nelle prossime settimane offriremo alla città la “Casa della Sinistra”. Sarà il luogo fisico dove innanzitutto i nostri partiti e i nostri militanti ricostruiranno una unitaria pratica politica e di relazioni umane. Sarà soprattutto però il luogo a disposizione di tutti coloro che, in forma individuale o associata, non volendo però aderire ad un partito, vogliano discutere, organizzarsi, vogliano costruire una politica realmente partecipata e ambiscano a disegnare un futuro diverso ed alternativo all’esistente del nostro territorio. Pensiamo che il baricentro di tale pratica, di tale discussione, di tale politica, debba essere innanzitutto il terreno dei “Beni Comuni”. Era il nostro slogan, lo slogan di Mimmo: Se è Comune è di tutti. E’, pensiamo, il vero tema del terzo millennio per tutte le donne e tutti gli uomini della sinistra.