E’ apparso da poco ma sta già riscuotendo un notevole successo il libro “L’imbarbarimento del linguaggio politico – L’attacco, l’insulto, la fiaba, il mascheramento, il mastellismo. Le strategie di comunicazione delle forze politiche nell’era Berlusconi e in quella Prodi”, scritto da Giancarlo Fornari per le edizioni Ediesse.
Giancarlo Fornari, docente di comunicazione pubblica presso l’Università di Macerata, ha dedicato questa sua ultima fatica a un esame delle recenti degenerazioni della comunicazione politica. Come avverte l’autore, il libro può essere considerato una specie di «antologia ragionata» della comunicazione politica nel periodo che va da metà agosto del 2005 a metà settembre del 2006.
Un instant book in cui sono raccolte le più significative tra le innumerevoli esternazioni della nostra classe politica in questo periodo, cercando di verificarne il senso, spesso nascosto, e di inquadrarle in uno schema che avesse un minimo di significato. Si tratta, come sappiamo, di uno dei periodi più conflittuali della nostra storia politica, che si apre poco dopo la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche dei protagonisti della scalata alla Rcs, vede la caduta di un ministro (il secondo) ad opera del governatore della banca centrale e poi la caduta del governatore ad opera della magistratura, il coinvolgimento in controverse vicende finanziarie di diversi personaggi del centrodestra ma anche di un’importante componente del centrosinistra e poi in crescendo i rissosi sviluppi della campagna elettorale più tormentata della nostra storia fino ai primi mesi di vita del Governo Prodi, movimentati da conflitti quasi altrettanto accesi tra le sue componenti: alla continua ricerca – specie quelle minori – di comunicare la loro identità anche a costo di un’implosione della nuova maggioranza.In un sistema politico in cui la cosa più importante è rendersi visibili anche a rischio di provocare l’implosione dello schieramento di cui si fa parte sta prendendo sempre più piede quello che Fornari chiama il mastellismo, ossia la capacità di assumere un’identità liquida, di collocarsi in una posizione di frontiera – vedi i senatori De Gregorio e Pallaro – da cui mettersi all’asta per lucrare cospicue plusvalenze politiche. Nello stesso tempo un’escalation di violenza trasforma quello che dovrebbe essere un normale confronto in una replica della lotta tra la Compagnia dell’Anello e l’oscuro Signore di Mordor; e l’insulto volgare, ormai abituale sugli schermi televisivi, diventa la forma ordinaria di espressione nei rapporti tra le forze politiche. Una volgarità messa in evidenza dalle intercettazioni telefoniche dei protagonisti degli scandali tipo “bancopoli” o “vallettopoli”, che danno alla politica una visibilità indesiderata – una riproduzione capovolta del panopticon di Foucault – e che non a caso si cerca di contenere e controllare. Il libro di Fornari analizza le esternazioni volontarie e involontarie dei politici nel periodo da agosto ‘05 a settembre ’06 – uno dei più conflittuali della nostra storia recente – cercando di mostrare le motivazioni di questo imbarbarimento e di ricostruire il messaggio che si nasconde dietro il velo del politichese: dall’aggressione mascherata da difesa alla difesa-complotto – mi attaccano perché sono amico del Papa (Pera), sono vittima dei poteri forti (Fazio), dalla difesa-fiaba – non mi interesso più delle mie aziende; non sapevo che mio fratello producesse decoder (Berlusconi) – alla presa-di-distanza che spesso equivale a un “calcio dell’asino” e alla gaffe involontaria (primatista mondiale lo stesso Berlusconi ma Prodi – vedi il caso Telecom – sembra intenzionato a superarlo). Ma al di là dello scontro delle logiche guerresche impersonate da Berlusconi da un lato e dalla sinistra antagonista dall’altro si fa strada, tra le forze intermedie, la tentazione di passare dall’insulto al dialogo. Si diffonde la sensazione che il paese, stanco di contrapposizioni feroci, sia alla ricerca di nuovi archetipi: non abbia più bisogno di Guerrieri (e tanto meno di Mercanti, Orfani, presunti Innocenti) ma di Maghi, capaci di combattere senza odiare e di fare pace senza arrendersi. Il seguito della legislatura ci dirà – conclude Fornari – se il dialogo potrà svilupparsi e se almeno per un po’ di tempo i Maghi (e insieme ad essi l’elemento femminile, portato a valorizzare le positività più che a contrapporre le identità) potranno prendere il sopravvento sui Guerrieri nella scena politica italiana.Un libro, in conclusione, che ci può illuminare su quello che si nasconde al di sotto della cronaca politica quotidiana e farci capire in quali direzioni si stanno muovendo le forze che tengono in mano i destini del nostro paese.
Giancarlo Fornari – “L’imbarbarimento del linguaggio politico – L’attacco, l’insulto, la fiaba, il mascheramento, il mastellismo. Le strategie di comunicazione delle forze politiche nell’era Berlusconi e in quella Prodi”. Edizioni Ediesse, Roma 2007. Euro 13